Thomas Harris – Hannibal

Clarice Starling, 7 anni dopo la vicenda Lecter (Silenzio degli innocenti), viene messa sotto accusa dagli organi interni dell’FBI per un intervento troppo energico durante una sparatoria. In questo delicato frangente riceve un messaggio da parte del latitante Lecter, che la incoraggia a tenere duro. Lecter, sparito da anni, vive relativamente tranquillo a Firenze. È ricercato dall’FBI ma soprattutto da una delle sue vittime, il sadico Mason Vergier, costretto da anni su un letto e orrendamente sfigurato da Lecter stesso. Turbata dal richiamo di Lecter, Clarice decide di salvarlo dalla terribile morte a cui Lecter pare essere predestinato. Che folle storia sta per iniziare? Clarice dovrà stare molto attenta…

Capolavoro! Non c’è altro termine per poter descrivere Hannibal. Questo secondo libro dedicato al dottor Hannibal Lecter, dopo Il silenzio degli innocenti, mette a nudo la figura del cannibale americano. Frenato in tutto e per tutto all’interno del primo romanzo, dove si intravedono le potenzialità del personaggio, in Hannibal il famoso dottore letterario viene presentato in maniera netta, chiara, tanto ché il lettore non si può far altro che chiedersi:

È solo frutto dell’immaginazione di uno scrittore?

Il lavoro psicologico portato avanti da Thomas Harris è in grado di mettere a nudo quel lato oscuro, da sempre negato e arginato, proprio di ogni essere umano. Come un Edgar Allan Poe moderno, lo scrittore statunitense mette davanti allo specchio tutta l’umanità, mostrando, attraverso figure retoriche, paradigmi ed esempi concreti, una essenza ben diversa da quella proposta dalla società. Si potrebbe azzardare dicendo che questo romanzo è una estremizzazione di quella maschera sociale tanto decantata da Luigi Pirandello. Qui, a differenza dello scrittore italiano, si preferisce utilizzare l’horror, il terrore puro, per poter illustrare il Sottosopra al lettore. La cultura, che accompagna la vita del dottor Lecter, è una costante nella vita del protagonista. Ci si chiede più volete, nel corso della lettura, come si possa arrivare a svolgere azioni in netto contrasto con la bellezza, l’amore e buoni sentimenti espressi, seppur per pochi soggetti, dallo stesso cannibale. Questa breve recensione non basta a mostrare le potenzialità di un romanzo, e di una filosofia, che merita di essere approfondita a dovere.

Punteggio:

Armando

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