Stephen King – L’incendiaria

Charlie: una bimba terrorizzata e terrorizzante dotata di energie psichiche straordinarie. La “Bottega”: un’agenzia governativa decisa a sfruttare tali facoltà per i suoi folli scopi. Si scatena così una ricerca senza quartiere per braccare la piccola che tuttavia riserverà qualche sorpresa ai suoi persecutori.

La sterminata biografia di Stephen King ci ha insegnato molte cose sulla vita, sugli uomini e sulle loro scelte. Erroneamente, l’autore statunitense viene da sempre considerato uno scrittore horror. Questa affermazione non è del tutto sbagliata, certo, ma, a mio avviso, tremendamente riduttiva. Tutto ciò si vede chiaramente in questo bel romanzo. L’incendiaria è un testo dove paranormale e horror certamente si fondono ma… non è tutto. Saper narrare il quotidiano condendolo con risvolti ben lontani dalla realtà è una maestria padroneggiata da pochi autori. Come per l’ormai famosa Carrie, anche la piccola Charlie è costretta a confrontarsi con la stupidità dell’essere umano adulto. Da tutto questo prende vita un lavoro potente, una sberla in pieno viso a quel lettore messo davanti alla realtà dei fatti. L’incendio, il fuoco rappresenta il caos, il sistema sociale su cui l’uomo ha basato la sua esistenza. Il romanzo si legge tutto d’un fiato. La storia, tra fantasia e realtà, può essere vissuta in prima persona dallo stesso lettore, catapultato all’interno di una vicenda capace di toccarlo direttamente. È uno Stephen King preciso, a volte sadico, quello letto all’interno de L’incendiaria. Sembra che l’autore stesso abbia vestito i panni della piccola protagonista, forse per esorcizzare i demoni infantili che ancora aleggiano su di lui. L’incendiaria risulta una scuola di vita, buona per tutti noi.  

Punteggio:

Armando

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