Saggio 1: Teoria sulla lettura

Dopo la pubblicazione, a puntate, su questo blog qualche anno fa, la mia Teoria sulla lettura era rimasta silenziosa e paziente all’interno di un cassetto. Come ho spesso detto, soprattutto all’interno della rubrica Sport&Benessere, la fase di chiusura vissuta tra marzo e maggio di questo strano 2020 non ha portato solo effetti negativi. È in questo periodo che mi è venuta l’idea di pubblicare quello stesso lavoro in formato digitale. L’impossibilità di organizzare presentazioni atte a coinvolgere il pubblico per colpa dell’emergenza sanitaria mi ha costretto, se così si può dire, a dirottare la pubblicazione dal formato cartaceo a quello digitale. Molto spesso mi chiedono come sia nata l’idea di una Teoria sulla lettura, un lavoro che esprime un pensiero del tutto personale su come nasce, di sviluppa e, in molti casi purtroppo, muore l’interesse verso la lettura stessa. Non c’è stata una pianificazione vera e propria. Il lavoro, un buon novanta per cento di esso, è venuto fuori di getto nell’estate del 2015. In quei mesi torridi di luglio e agosto non ho potuto fare altro che prendere carta e penna (eh già scrivo ancora alla vecchia maniera) e mettere nero su bianco quei pensieri che sembravano uscire a cascata. In venti, venticinque giorni il lavoro è stato completato, lasciando anche me stesso un po’ spiazzato. Non avevo mai fatto riferimenti alla lettura in sé per sé, eppure di romanzi, sin dal 2013, ne stavo scrivendo. Oltre al primo capitolo della mia trilogia, che vede la Leggenda di Leon come primo libro, atri romanzi stavano prendendo forma, nella mia mente e su carta, ma nulla vedeva come protagonista la lettura. Posso che affermare che tutto ciò sia scaturito, a questo punto, dalla lettura stessa, definita da me come un mondo magico che, a quanto pare, mi ha mostrato il suo grande potere facendomi scrivere quella che possiamo considerare, chissà, la sua autobiografia? Non saprei dire, caro lettore, tutto questo rimane un mistero anche per me. Molti di voi avrebbero, a questo punto, potuto chiedermi:

Perché aspettare tutto questo tempo prima di pubblicarla?

In tutta onestà non avevo mai pensato di arrivare a pubblica Teoria sulla lettura come un saggio vero e proprio. Sono espressi all’interno di questo testo, come già accennato, i miei pensieri e considerazioni su una attività che sono arrivato ad amare. L’idea di un possibile confronto con un lettore esterno su un argomento, a mio modo di vedere, così intimo e personale ha preso forma solo pochi mesi fa. Chissà, magari è stata la stessa lettura, dall’alto della sua magia, a spingermi a un confronto con altri lettori e non. Lascio a vostra disposizione una breve intervista rilasciata subito dopo l’uscita di Teoria sulla lettura. Naturalmente, come sempre del resto, sono a disposizione per confronti costruttivi sul tema.

Armando

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