Questione di tempi: Robin Williams – La tragica fine e il lascito artistico

Era l’undici agosto 2014 quando Robin Williams decise di prendere la sua decisione ultima. Da allora sono trascorsi sette lunghi anni dove si è detto di tutto e di più. La causa scatenante, come sappiamo, è stata una malattia degenerativa, di cui l’attore nono era al corrente, capace di spingere ancora più a fondo quell’uomo già provato da una vita alla constante ricerca se non della felicità almeno della tranquillità. Ci siamo commossi tutti nell’apprendere la notizia. Robin Williams, nel tempo, è diventato un volto familiare, entrato nelle nostre vite con un bel sorriso sulle labbra, tante smorfie in grado di suscitare ilarità, capace, inoltre, di lasciare spunti su cui riflettere. Se n’è andato da solo, un uomo come lui non meritava una fine del genere. I tanti tormenti di una vita si sono risolti in un dramma silenzioso. A nostro favore rimane una sterminata filmografia. Tutti i volti interpretati da un vero e proprio genio del grande e piccolo schermo, nonché del palcoscenico, continueranno a entrare nelle nostre case negli anni a venire. Continueremo ad accoglierlo con lo stesso sorriso con cui abbiamo sempre affrontato la sua figura, sicuri che anche le nuove generazione saranno in grado di apprezzare tutte le sue movenze. L’amato attore americano lascia un messaggio forte e chiaro:

Restare bambini non è poi così male!

Lo ha dimostrato in più occasioni. Questa non è una penalità, una mancanza di maturità scaturita dal non volersi prendere delle responsabilità consone all’uomo adulto. Al contrario, Robin Williams ha dimostrato come l’essere umano è capace di sorridere, vivere e sognare continuando a guardare il mondo con gli occhi di un bambino curioso, felice di fare nuove esperienze. Dopotutto, lo stesso concetto lo ha espresso un gigante dello spettacolo italiano, Gigi Proietti:

Ringraziamo Iddio, noi attori, che abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replica tutte le sere.

Robin Williams ha messo in scena la vita, disegnando la nostra società in continua mutazione condendola con sorrisi, risate e tanta devozione, nascondendo il suo vero essere ferito dagli affetti più cari, coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di lui. Noi, da spettatori, altro non possiamo fare che toglierci il cappello davanti al grande artista, riempirlo di applausi con la speranza, in un futuro non molto lontano, che tali tormenti emotivi vengano cancellati da una attenzione maggiore verso il prossimo. Concludo con una frase dell’altrettanto leggendario Mandrake, interpretato dal genio di Proietti, capace di snocciolare in poche parole un discorso complesso e su cui dover necessariamente riflettere:

Signor Conte io non scherzo. Non scherzo mai… Io gioco. Sì, er gioco è una cosa serissima. Perché chi scherza lo fa pe divertisse, ma chi gioca punta, s’illude, s’inventa un lieto fine… Che non arriva mai.

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.