Prison Break: L’esecuzione di Lincoln Burrows

Come da titolo, è stata l’esecuzione di Lincoln Burrow ad aprire una porta su un universo nuovo e per nulla positivo. Tengo a ribadire anche qui, così come detto nell’articolo della settimana scorsa, che di fatto a aperto e introdotto questo argomento, la teoria che vi propongo non ha nessun riferimento tangibile a cui aggrapparsi. Quello di cui vi parlo sono solo e soltanto mie supposizioni, nient’altro che una riflessione su quanto visto all’interno di Prison Break. Quando mi sono trovato davanti la scena dell’iniezione letale, pensando a una fine di Lincoln e del suo personaggio (perdonatemi se ho spoilerato a qualcuno questa vicenda, essendo datata la serie è necessario il racconto dei fatti per portare avanti il mio discorso), ho appreso con nessun entusiasmo la scelta fatta dalla produzione:

Come si può fare a meno di un personaggio chiave come Lincoln? Siete matti!!!

È stata questa la mia impressione, una considerazione che aveva persino aperto alla possibilità di non proseguire con le visioni successive. Poi, come un fulmine a ciel sereno, tutto è di colpo cambiato. Era una farsa, una burla nei confronti dello spettatore o cosa? Quella esecuzione a cui avevo assistito risultò una commedia bella e buona. Si giustificò tale situazione rimandando a uomini potenti, capaci di fermare qualsiasi cosa, di mascherare persino la morte, davanti a un pubblico di testimoni, in nome di un non meglio precisato fine (basta spoiler altrimenti vi arrabbiate :)). Da questo punto in poi sono iniziati ad arrivare dubbi, e non soltanto riguardanti la situazione in esame. Come spesso libri, cinema e televisione ci hanno insegnato, noi spettatori dobbiamo essere bravi a vedere quei messaggi che gli stessi mezzi lasciano. Nel mio piccolo, ho iniziato a valutare le possibili alternative, una miriade di universi paralleli che vedevano il Lincoln Barrow di turno affrontare scenari diversi, con diversi burattinai a tirare quei fili. Probabilmente a molti di voi lettori tutto questo altro non sembrerà che un’assurdità, la visione di un individuo con tanta, forse troppa fantasia. Potrebbe anche essere così ma, e dobbiamo tenerne conto di questo fattore, potrebbe anche essere il contrario. A chi può servire un uomo destinato all’iniezione letale? Io qualche idea me la sono fatta. Certo, rientra pur sempre in quella che possiamo definire forse…fantapolitica? Altrettanto certo è l’impatto che tale rappresentazione ha avuto. Una scena drammatica, dove un mix di sensazioni si è fatto largo per la sorte di un condannato, ingiustamente tra le altre cose. Abbiamo assistito a una iniezione che, perlomeno, avrebbe dovuto evitare, ma anche qui il condizionale è d’obbligo, i dolori di quel trapasso che di certo sedia elettrica e madama ghigliottina conferiscono al condannato di turno. A differenza del passato, questa pratica è davvero così immediata? Cosa sappiamo esattamente su quelle siringhe che, una dopo l’altra, iniettano il mix mortale? C’è una remota possibilità che questa venga alterata in modo da non dare la morte ma nient’altro che l’apparenza della stessa? Sono questi i punti di partenza, quelli che mi hanno fatto arrivare a una conclusione che, seppur nata dalle mie fantasie, forse troppo lontana dalla realtà, chissà, non è.

Armando

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