Pittacus Lore – Sono il numero 4

Siamo arrivati in nove. In apparenza, siamo uguali a voi: vestiamo come voi. parliamo come voi, viviamo come voi. Ma non siamo affatto come voi. Siamo in grado di fare cose che voi non potete neanche sognare. Abbiamo poteri che voi non riuscite neanche a immaginare. Siamo più forti, più veloci e più abili di qualsiasi essere vivente del vostro pianeta. Avete presente i supereroi dei fumetti e quelli che ammirate al cinema? Una cosa del genere, però con una grossa differenza: noi siamo reali. Ci siamo rifugiati sulla Terra e ci siamo divisi per prepararci: dovevamo allenarci, scoprire tutti i nostri poteri e imparare a usarli. Poi ci saremmo riuniti, tutti e nove, e saremmo stati pronti. A combatterli. Ma loro hanno scoperto che siamo qui e adesso ci stanno dando la caccia. Vogliono eliminarci, l’uno dopo l’altro. Così siamo costretti a scappare, a spostarci in continuazione, ad avere paura della nostra stessa ombra. Attualmente mi faccio chiamare John Smith, e mi nascondo a Paradise, in Ohio. Credevo di essere al sicuro, ma ho commesso un errore gravissimo: mi sono innamorato di una mia compagna di scuola. E non potevo scegliere un momento peggiore. Perché loro hanno preso il Numero Uno in Malesia. Il Numero Due in Inghilterra. Il Numero Tre in Kenya. E li hanno uccisi. Io sono il Numero Quattro, lo sono il prossimo…

Certamente l’dea di Jobie Hughes e James Frey è stata vincente. Far narrare direttamente a uno dei personaggi della saga (questo è il primo di sette libri), per l’appunto Pittacus Lore, le vicende che vanno ad avvicendarsi è una dimensione capace di lasciare il lettore incollato al libro stesso. La narrazione in prima persona, unita a uno stile di scrittura pulita, semplice ma allo stesso tempo complessa per quanto riguarda la storia, merita l’attenzione di un pubblico sempre maggiore. Davvero bello l’andamento del romanzo. Esseri umani e alieni, ci racconta il buon Pittacus, dopotutto non sono creature così diverse tra loro. Sembrano fratelli, nel bene e nel male. La storia stessa sembra voler allontanare una volta per tutte le diversità tra terrestri e possibili alieni dicendo:

Siamo fratelli intergalattici con i nostri pregi e le nostre stupidità

Nonostante fin troppe volte etichettato, a errore, come un romanzo per ragazzi, leggendo questo libro, e i successivi, il lettore stesso è invitato a riflettere sul mondo in cui vive. La sua pubblicazione, febbraio 2011 in Italia, non lascia spazio, a buona ragione visto la scarsa presenza all’epoca di questa tecnologia, a quello smartphone fin troppo presente ai giorni nostri ma, al contrario, fa aprire gli occhi indicando tante piccole cose e situazioni che stanno stravolgendo le nostre vite. Questo scritto sembra voler invitare tutti noi ad aprire gli occhi, ad apprezzare quelle piccole cose finite ormai, purtroppo, nel dimenticatoio. Sono il numero 4 è promosso a pieni voti. Vi invito caldamente alla sua lettura.

Punteggio:

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.