Paulo Coelho – Veronika decide di morire

Veronika ha ventiquattro anni, una vita normale, eppure non è felice. Per questo decide di morire, ingerendo una dose eccessiva di sonniferi. Ma il tentativo fallisce e si risveglia tra le mura dell’ospedale psichiatrico di Villete, dove il suo cuore ammalato scopre un universo di cui Veronika non sospettava l’esistenza. Qui conosce Mari, Zedka, Eduard, persone che la gente “normale” considera folli, e incontra il dottor Igor, che attraverso una serie di colloqui cerca di eliminare dall’organismo di Veronika l’amarezza che la intossica privandola del desiderio di vivere. Veronika spalanca così le porte di un nuovo mondo, un mondo che, attraversato con la consapevolezza della morte, la spinge, sorprendentemente, alla consapevolezza della vita. Fino alla conquista del dono più prezioso: sapere vivere ogni giorno come un miracolo. In questo romanzo, Paulo Coelho riversa nella storia della giovane Veronika la sua personale esperienza, i ricordi di tre anni consecutivi di ricovero in un ospedale psichiatrico, dove lo scrittore venne rinchiuso solo perché considerato “diverso”. E riesce ancora una volta a mostrare al lettore come il miracoloso e inafferrabile dono della serenità possa essere conquistato in qualsiasi luogo, anche in quelli apparentemente più improbabili. Perché il dono della serenità è nascosto nel cuore di ciascuno di noi.

Autori come PauloCoelho vanno tutelati, in modo da permettere ai giovani lettori, e non solo, un approccio con la vita e con la società ben diversa rispetto a quella vista e vissuta. Il tema proposto in Veronika decide di morire, il suicidio, fa da apripista a un lavoro introspettivo, ampio e articolato. L’autore brasiliano si avventura all’interno di un campo minato, dove la retorica e, in questo caso, le istituzioni religiose sono pronte a mettere a tacere la sua penna. Coelho di tutto questo sembra non curarsi minimamente. Quello proposto al lettore è un lavoro forte, diretto, capace di creare un vero e proprio terremoto emotivo. Tutto l’universo di vita contestualmente accettato viene ribaltato in poco più di duecento pagine, lasciando quel povero essere umano alle prese con nuovi pensieri, costretto ad affrontare tante tematiche su cui riflettere e altrettanti nuovi punti interrogativi. A essere messa sotto la lente d’ingrandimento è la natura umana. I concetti riferiti alla pazzia, alle scelte (standard) di vita, alla morte o a quella depressione di cui si continua, in questo terzo decennio del ventunesimo secolo, a parlare troppo poco all’interno della nostra società, sembrano capi saldi dell’esistenza dell’autore brasiliano. Le finalità di quest’ultimo sono chiare:

Ricerca in te stesso le risposte, ascoltati e impara ad ascoltare il prossimo. Nulla accade per caso, la vita del singolo è interconnessa con quelle delle anime più diverse, all’apparenza lontane. Vivi le tue emozioni e non aver paura.

Per molti versi, ma è un parere strettamente personale, si vede Coelho molto vicino a un autore meraviglio come Herman Hesse, capace, prima dello scrittore brasiliano, di far riflettere sull’esistenza umana con una delicatezza in grado di toccare l’anima e il cuore.

Punteggio:

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.