Nuove pubblicazioni: Questioni di Tempo Questione di Tempi

Cos’hanno in comune Albert Einstein, Edgar Allan Poe, Charlie Chaplin e Robin Williams? Cosa c’entra la Teoria della relatività con il Tempo così come percepito dall’essere umano? Tra le pagine di questo libro è racchiuso un cammino dove fantasia e realtà si fondono. Con alla mano dati scientifici, conditi da tante piccole curiosità e personaggi inaspettati, Armando Lazzarano ci accompagna in un viaggio affascinante dove la nostra stessa persona sembra essere, a sua volta, protagonista. 

La mia nuova avventura letteraria è tutta racchiusa nelle poche righe riportate qui sopra. È stato un cammino davvero affascinante. Cercare di mettere in relazione le teorie scientifiche di Albert Einstein con la vita vissuta dall’essere umano su questa terra e, visto che non mi sentivo appagato, integrarle con le esperienze di tre personaggi che, sulla carta, in comune non avevano, almeno all’apparenza, nulla. Dal tredici luglio scorso tutto questo ha visto la luce nel solo formato cartaceo, pubblicato, dopo più di un anno di duro lavoro, per potermi confrontare con chiunque vorrà affrontare questa tematica. Questioni di Tempo Questioni di Tempi è il mio quarto saggio a oggi dato alle stampe. Il primo, probabilmente, in cui mi sono servito di riferimenti scientifici in grado di traghettare questo lungo viaggio fino a quel porto sicuro chiamato Cultura. Spero di aver stuzzicato la curiosità del lettore, pronto ad affiancarmi nelle sue considerazioni o a cercare un dialogo laddove la visione del tema da me proposto ci veda agli opposti. Tra scienza, fantascienza, psicologia, storia di uomini e personaggi straordinari, Questioni di Tempo Questioni di Tempi mi ha permesso di crescere. Tante idee sono venute fuori da questo lavoro, una di queste sarà proposta, come sempre a puntate, qui sul blog nelle prossime settimane. Ma sto tergiversando, me ne scuso. Lascio a vostra disposizione un estratto di questo lavoro che, spero, vi possa fare cosa gradita.

Cos’è il tempo?


Forse sarebbe meglio porre questa domanda: Come percepiamo noi, esseri umani, oggi il tempo?
Abbiamo grossi problemi, oggi forse più di ieri, nel percepire il tempo per quello che realmente è.
Questo flusso di secondi, minuti, ore, mesi, anni e così via, ha preso una strana forma man mano che la vita, condita dalle nuove tecnologie, si è ritrovata a essere vissuta, praticamente su tutto il pianeta, allo stesso modo da quelle persone divise, credo ancora per poco, da una cultura territoriale che da sempre ha agganciato l’individuo a essa rendendola, di fatto, tale. Strettamente legato a questo aspetto è un termine di cui spesso ci serviamo: I tempi cambiano!
È questa, a mio modo di vedere, la svolta che l’essere umano ha preso nei confronti del tempo.
Non si vive più in relazione a esso. Giorno e notte; le stagioni; il momento del pasto e quello del sonno non sono più scanditi da quel ticchettio d’orologio che dava un indirizzo alle vite di ognuno di noi.
Oggi il tempo non sembra fare più il rumore di lancette che girano all’interno di un quadrante, sostituite da quei numeri digitali luminosi e silenziosissimi che ne hanno preso il posto. Come la scomparsa di quel ticchettio anche tutti gli schemi di vita sembrano essere saltati. Sembra che l’essere umano abbia abbandonato il vivere la vita per poter sopravvivere a essa. Si corre sempre, non c’è mai tempo che basti, tutto ha perso consistenza. Se ci fermassimo per un istante a riflettere, probabilmente, ci renderemmo conto di quanto tempo perdiamo dietro a meri specchietti per le allodole. Tutto questo ha messo da parte un punto che dovrebbe essere la base della vita umana, l’unica davvero importate: la semplicità. La semplicità non piace più a nessuno. Si cerca di essere sempre alla moda, un passo avanti a chiunque, in qualsiasi campo e in qualsiasi momento. Chi, quei pochi almeno che ancora ci provano, fa della semplicità uno stile di vita è un folle, un individuo fuori dagli schemi, insomma un qualcuno da emarginare, così come stiamo emarginando pian piano quelle lancette che non solo scandivano il tempo ma che a esso dava un senso in questa vita. Forse il discorso messo su all’interno di questo paragrafo risulta un po’ troppo filosofico, me ne rendo conto, ma non ho trovato una chiave migliore per mettere in relazione l’essere umano moderno con questo tempo che, a conti fatti, ha perso molto del suo sex appeal. Forse ci rendiamo conto di quanto è importate il tempo solo quando ormai è troppo tardi, dopotutto facciamo spesso questo errore in molti campi.

Armando

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