Licantropia – l’uomo davanti lo specchio

Forse il titolo risulta un po’ provocatorio ma non è così. Come vi ho accennato all’interno dell’articolo della settimana scorsa, che introduce di fatto il tema licantropo, la figura in questione è nata probabilmente per far riflettere l’uomo stesso piuttosto che deriderlo. Diamo una definizione chiara, capace d’inquadrare bene il mostro in questione:

Nella superstizione popolare, creatura perversa e selvaggia, capace di trasformarsi in lupo o di comportarsi come tale

Quella parte animalesca che emerge, che prende vita in determinati momenti, contesti e situazioni, sembra essere causata da quello stato emotivo che molto spesso, forse sarebbe meglio dire troppo spesso, l’essere umano non riesce a gestire. È la notte il momento in cui questa nuova creatura fa la sua comparsa, richiamato da una luna piena capace di trasformare anche la persona più facoltosa, remissiva ed educata in una bestia famelica assetata di sangue. Perché proprio di notte? Probabilmente, ipotizzo, perché è il momento della giornata dove ognuno di noi ripone quella famosa maschera che per tutto il tempo indossa facendo i conti con la realtà e con il malessere che la vita stessa ci impone. L’insoddisfazione; le frustrazioni di una vita che non è come la desideriamo; i contrasti che ci vedono protagonisti con altre persone possono essere alla base di quella che possiamo definire licantropia. Non dimentichiamo mai che l’uomo, nonostante sia un essere pensante, è soggetto a quella emotività animalesca che costituisce, si voglia oppure no, la nostra razza qui sulla terra. Emotività che, sin dall’alba dei tempi, l’uomo ha trasformato in azioni abominevoli, lontani anni luce dal modus operandi degli altri animali presenti. Certo, il licantropo viene fuori da superstizioni popolari, esattamente come è avvenuto per il vampiro. Si narra di questa creatura selvaggia capace di trasformarsi, da essere umano appunto, in lupo comportandosi come tale. Non siamo qui per trattare questo discorso ma per assimilare il messaggio che la stessa creatura porta con sé. Come spesso abbiamo visto all’interno di questa rubrica, è bene spostare l’attenzione verso la morale che creature del genere ci lasciano. Il licantropo altro non è che la nostra parte nascosta, assopita e tenuta dormiente da una vita che ci impone una giusta e retta conduzione della nostra esistenza ma che, in determinate situazioni e contesti, potrebbe prevalere esplodendo senza preavviso alcuno, mettendo l’essere umano stesso davanti a una evidenza che forse da sempre si si nega. L’uomo davanti a uno specchio che mostra, volente o nolente, un lato animalesco che cerchiamo di tenere a bada ma che, allo stesso tempo, ci ricorda di vivere la nostra vita usando quel cervello evoluto che deve necessariamente fare la differenza.

Armando

 

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