Il consulente nutrizionale: RSA e case di riposo

Siamo arrivati al punto cruciale. All’interno di questo articolo si parlerà delle RSA e delle case di riposo in relazione all’alimentazione e alle figure del biologo nutrizionista e del consulente alimentare. Non ci si spingerà oltre, in quanto il discorso risulterebbe troppo lungo, vario e articolato. Parliamo di un luogo dove l’alimentazione viene personalizzata, con una precisa attenzione verso gli alimenti, le quantità, il numero dei pasti, il tutto veicolato dalla figura del nutrizionista o, come nel caso posto all’attenzione del lettore, dal consulente nutrizionale. Alla luce di tutto ciò, chiediamoci:

All’interno delle strutture in esame l’alimentazione sembra essere un fattore predominante, e preso con le dovute attenzioni, vero?

La risposta più consona è la seguente: solo in parte. All’interno delle RSA e delle case di riposo arrivano anziani con le più disparate problematiche, molte delle quali causate proprio da una alimentazione completamente sbagliata, portata avanti per tutta la vita. Ci si ricorda dell’attenzione verso il cibo solo quando il danno è ormai irreversibile. Una volta danneggiati gli organi interni, infatti, si può solo tamponare, rinunciare a molti alimenti e riempirsi di medicinali. È la conclusione di un ciclo che, inevitabilmente, conduce il soggetto verso una patologia dove la non conoscenza alimentare ha innescato un effetto domino. L’età e gli acciacchi a essa legati sono solo in parte la causa del problema. A monte c’è una vita fatta di eccessi, di cattive abitudini, di scarso apporto di vitamine, sali minerali, macro e micro nutrienti, in grado di rendere il nostro corpo debole e soggetto alle tante patologie conosciute a tutti noi. Problemi di colesterolo alto; glicemia alle stelle; pressione arteriosa da monitorare costantemente, sono solo alcune delle cause più comuni. A rendere il quadro ancora più preoccupate, sono le patologie legate ai reni, al fegato, al cervello e a quello stesso cuore messo pesantemente in difficoltà. Se da una parte le case farmaceutiche ringraziano, dall’altra non si può non notare il fallimento di una intera società. Nel corso delle settimane passate, abbiamo parlato della mancanza di una guida alimentare nel corso dell’infanzia, adolescenza e maturità. Ognuno di noi, se non prende le dovute precauzioni per tempo, si ritroverà a vivere una terza età alle prese con problemi causati da quello stesso cibo divenuto il nemico numero uno per la nostra salute. Ci si chiede come tutto questo non risulti mai motivo di discussione, scavalcato da una mancanza di attenzione verso un qualcosa, il cibo stesso, considerato non importante. Sarà pure una frase fatta ma: prima o poi si paga sempre il conto!  Nel nostro caso, siamo davanti a quella che risulta a tutti gli effetti una macchia del tempo. All’interno di quelle stesse RSA e case di riposo possiamo vedere noi stessi, alle prese con una situazione complicata nel momento in cui ci ritroveremo più fragili. Se neanche questa considerazione basta a far aprire gli occhi all’intera società, cos’altro dire: buona fortuna.

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.