I carboidrati: questi odiati alleati!

Come abbiamo visto all’interno degli articoli precedenti, i carboidrati svolgono un ruolo fondamentale per una buona conduzione di vita. Dopo essere stati demonizzati per tanto, troppo, tempo, vivendo una sorta d’inquisizione alimentare che li ha visti ai margini per gran parte del novecento, oggi sembrano essere stati, finalmente, riconsiderati. È l’uso che si fa di essi a fare la differenza. Le fonti da cui il nutriente proviene è la chiave che permettere al nostro stato di salute di migliorare. È questo il tassello fondamentale che dovremmo tutti perseguire. Per quanto riguarda la forma essi sono altrettanto indispensabili. Modulando al meglio il loro introito giornaliero, servendosi dei preziosi consigli che solo un medico nutrizionista può dare, anche l’estetica ne beneficerà. Insomma, questi odiosi alleati sembrano essere necessari per la nostra vita. Come già accennato nelle settimane passate, serve una apertura mentale per poter apprezzare al meglio questa nuova visione riguardante i carboidrati. A bandire dalle nostre alimentazioni tale nutriente è stato, purtroppo, il bodybuilding che, in un passato nemmeno troppo lontano, ha battezzato come nemico numero uno colui che avrebbe dovuto essere considerato un amico. I giganti di questa disciplina hanno rincarato la dose seguendo quegli scemi che, almeno in apparenza, sembravano dare grossi risultati sia sul piano della forma che su quello della salute. Come spesso accade, la scienza non è stata ascoltata, nonostante già in tempi non sospetti il discorso alimentare stava andando in una direzione completamente diversa rispetto a quella presa da atleti, preparatori e nutrizionisti improvvisati. È necessario, a mio avviso, sottolineare questo passaggio, errori di questo tipo non devono essere dimenticati semplicemente passando una spugna bagnata su quanto accaduto. Al contrario, serve fare mente locale, ripartire dall’errore per poterlo correggere. Impariamo dal passato, non cancelliamolo. La scienza alimentare è l’unica arma nel nostro arsenale. Aspettiamoci nuove visioni, nuove impostazioni alimentari in un futuro non lontano e, con una mente aperta al cambiamento, dedichiamo un po’ di tempo a quegli studi non di certo campati in aria.  

Armando 

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