Ed McBain – Lungo Viaggio Senza Ritorno

Anthony Forrest pensa al ristorante dove andrà a mangiare, e a sua moglie che deve incontrare. Pensa anche alla vita agiata che riesce a condurre. Così quando la pallottola lo colpisce in pieno, in mezzo agli occhi, non ha nemmeno il tempo di rendersene conto. Steve Carell dell’87 distretto riceve la chiamata. Non gli piacciono i casi in cui figura un cecchino. Altre persone muoiono fulminate da una pallottola piovuta dal cielo e si ha l’impressione che, tra le varie vittime, non vi sia il benché minimo collegamento. Si tratta forse di un pazzo che spara a casaccio? O c’è un movente dietro il massacro? In questo tipo di gialli, soprattutto per gli anni in cui sono stati scritti, quello del serial killer è un tema che non viene mai trattato, o trattato molto di rado. Questo romanzo va controtendenza sviluppando la trama molto bene e rendendola carica di suspense. Il disegno che c’è dietro il massacro, mano a mano che la narrazione va avanti, va dipanandosi, i pezzi verranno incastrati poco a poco dando il colpo di scena finale. Assolutamente coinvolgente.

Quando mi imbatto per caso in un romanzo come questo continuo a stupirmi della magia dei libri. Ed McBain è un autore praticamente scomparso dalle librerie. Datato 1963, Lungo viaggio senza ritorno risulta uno di quei testi da cui non riesci proprio a staccarti. Un giallo ben congegnato, accompagnato da uno stile di scrittura (e su questo dobbiamo ringraziare il traduttore) capace di rendere semplice una matassa assolutamente perfetta. Per quanto in molti casi il romanzo stesso rischi di finire nell’ovvio, lo scrittore americano riesce a tenere l’attenzione del lettore costantemente sul filo del rasoio. Azzecca tutti i colpi di scena, l’entrata e l’uscita degli attori coinvolti, lasciando chi legge con nuovi punti interrogativi a cui dare risposta. Gli intermezzi quasi comici permettono a chi legge di apprezzare sostanzialmente due aspetti: il primo riguarda il caso in esame. McBain riesce da creare quelle note distensive capaci di rallentare, anche se per poco, l’incalzante indagine, permettendo al lettore di snocciolare le sue considerazioni sullo caso. Per quanto riguarda il secondo, si denota la volontà di mostrare, in tempi bel lontani dai reality show, la vita da caserma vista e vissuta dagli occhi degli addetti ai lavori. McBain è un autore assolutamente da riscoprire.

Punteggio:

Armando

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