Un volo aereo senza particolari problemi. Un incidente inspiegabile. Duecento le vittime, agghiacciante il sospetto: i passeggeri erano accomunati da qualcosa di terribile, pericolosissimo e a loro ignoto. Per qualcuno di molto potente era indispensabile che morissero tutti. Ma una persona, una sola, con il suo prezioso carico, è sopravvissuta. E un giornalista deciso a vendicarsi lo sa.

Dean Koontz è sempre in grado di sorprenderci con lavori capaci di far correre un brivido lungo la schiena. Sopravvissuto aveva, per quanto riguarda storia, personaggi e i misteri che girano intorno a essi, tutte le carte in regola per andare a colpire l’emotività del lettore. Qualcosa all’interno di questo lavoro, però, sembra mancare. Poca la suspense, relegata a pochi episodi capaci, seppur per poco, di far provare un brivido lungo la schiena per quanto stava accadendo. Per il resto, il romanzo si muove lento, quasi per inerzia. Sembra più un giallo, dove il protagonista veste i panni del detective di turno, pronto a fare luce sulla situazione. Piacevole, certamente, da leggere. Capace, come l’autore americano ci ha abituato, di trasportare il lettore in una situazione al limite dell’assurdo, invitandolo a vivere quanto sta accadendo. Nonostante ciò manca qualcosa. È un Koontz in esplorazione quello che ho visto, che ho letto, all’interno di queste pagine. Ciò è un bene, vuol dire che lo scrittore sta cercando nuovi stimoli, dimensioni diverse da quelle battute in precedenza. Posso considerare Sopravvissuto un buon punto di partenza per il lavoro che verrà. Come accade spesso in situazioni del genere, le lacune in molti punti sono evidenti, nulla che non si possa correggere in futuro, questo è chiaro, ma il testo in questione risulta, a mio modo di vedere, un gradino sotto rispetto ai romanzi best seller dell’autore.

Punteggio:

Armando