Allenamento, quarantena e ritorno in palestra. la nuova impostazione

Il periodo appena trascorso ci ha costretti a una quarantena che, se è stata affrontata con criterio, ha lasciato note positive per quanto riguarda gli allenamenti. In 2 mesi abbiamo fatto di necessità virtù, disegnando nuovi schemi senza ausilio di attrezzature. Abbiamo imparato a usare il nostro peso corporeo; messo ingegno per quanto riguarda la risoluzione dei problemi riguardanti i gruppi muscolari difficili da isolare a corpo libero; calibrato i tempi di esecuzioni e di riposo in maniera funzionale allo stimolo a nostra disposizione. Come si può ben vedere siamo cresciuti, abbiamo costruito da noi una chiave capace di aprire le porte di quella attività fisica che, in un primo momento, sembrava essere chiusa senza alcuna possibilità di accedervi. Oggi, finalmente, siamo tornati in palestra, felici di riprendere la nostra attività, circondanti da attrezzi isotonici capaci di migliorare le nostre performance. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, chiediamoci:

È davvero così? Mi servono tutti questi attrezzi per condurre un buon allenamento?

Il periodo appena trascorso mi ha aperto gli occhi per quanto riguarda il grosso dell’attrezzatura presente in palestra. Sono da sempre un fan di manubri, bilancieri e dischi, equipaggiamento che ritengo l’unico davvero necessario per poter condurre un ottimo allenamento. Tutto il resto, cavi e macchinari atti all’isolamento muscolare, non sono, certamente, da buttare via. Personalmente, ho sempre ritenuto gli stessi opzionali, da utilizzare in movimenti altrimenti preclusi. Dopo aver trascorso mesi in compagnia di un TRX, un tappetino, corde per saltare e un sacco da boxe, per poter strutturare i miei allenamenti casalinghi, la mia percezione dei macchinari considerati, come detto, opzionali si è ulteriormente rinforzata. La ripesa in sala attrezzi sarà condita da manubri, bilancieri e dischi, di cui ho sentito la mancanza nei mesi scorsi, per il resto credo proprio di andare a integrare molto del lavoro svolto nel corso della quarantena. Ci sono 2 strade da poter percorrere per fare ciò: la prima va a integrare alcuni esercizi eseguiti a corpo libero, o con l’aiuto del TRX, all’allenamento classico con i pesi. L’imposizione in esame, si potrebbe strutturare su 3 sedute. La seconda, molto più funzionale secondo me, vede gli allenamenti stessi salire da 3 a 4, forse 5, sedute settimanali. Le prime 2 saranno classici allenamenti, condotti con i sovraccarichi. Quelle successive, invece, andranno a completare il quadro con allenamenti condotti a corpo libero o con l’ausilio del TRX. Tutto questo dovrebbe portare a una sorta di multifrequenza del tutto diverso da quello che tempo fa vi ho proposto.

Armando

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