È da sempre la base alimentare per chi vuole perdere peso. Un diktat seguito fedelmente da sportivi, professionisti e neofiti senza differenza alcuna, o semplicemente da chi vuole perdere peso in modo sano, nonostante l’assenza di attività sportiva all’interno della propria routine giornaliera. Il bodybuilding fa della dieta iperproteica il suo credo principale sin da quando questa disciplina, se così possiamo considerala, ha fatto la sua comparsa tra la fine del diciannovesimo secolo e il ventesimo. Come sappiamo, è nella seconda metà del novecento che la stessa si è ricavata uno spazio importante su tutto il pianeta, anche grazie ad atleti divenuti oggi leggenda del culturismo mondiale. Come ho spesso detto e ribadito all’interno di questa rubrica, l’alimentazione è una scienza in continua evoluzione. I tempi che cambiano, i nuovi studi su alimenti, struttura e modi di alimentarsi sono in grado di sfatare quei miti, nonostante tutto, ancora resistenti al giorno d’oggi. Ebbene, anche la cara dieta iperproteica è destinata a essere sostituita definitivamente. Nonostante questa impostazione abbia dato a molti i risultati sperati, all’apparenza senza nessun effetto collaterale, le nuove ricerche in merito sembrano sfatare il mito di questa impostazione, ancora di salvezza, soprattutto, per tutti coloro che si approcciano a una routine alimentare nella speranza di avere risultati evidenti e a breve termine. Seppur i risultati, anche se non a breve termine, sembra riesca a portarli, la dieta iperproteica crea un deficit piuttosto sostanziale per quanto riguarda l’assunzione di nutrienti fondamentali per la nostra salute. A quanto affermato dagli addetti ai lavori, portando ai minimi termini l’assunzione di carboidrati e grassi dando spazio, appunto, alle proteine, prevalentemente quelle considerate nobili come la carne, nel lungo termine si vengono a creare deficit importanti che potrebbero portare anche a conseguenze gravi. Naturalmente, quest’ultimo punto è molto soggettivo. Sappiamo che in base alle strutture fisiche, risposta ormonale e costanza nel portare avanti una routine di questo genere, non tutti coloro che seguono una dieta iperproteica avranno gli stessi effetti, sopratutto quelli collaterali. Mi rendo conto che per chi da sempre ha visto e vissuto questa routine alimentare come la più indicata per la salute, compreso il sottoscritto, sarà difficile valutarla in chiave negativa. Mi rendo conto di questo. Infatti, nel corso delle prossime settimane cercherò di spiegarvi, nella maniera più semplice possibile, dove è orientata oggi la scienza alimentare. Ricordiamoci di essere sempre pronti al cambiamento, soprattutto quando si parla di scienza.
Armando