Alberto Angela – I Bronzi di Riace: L’avventura di due eroi restituiti dal mare

Fra tutte le statue che ci sono pervenute dal mondo antico, i due meravigliosi Bronzi di Riace sono quelle che più hanno colpito ed entusiasmato il pubblico. Perché? Certamente, all’origine del loro “successo” ci sono la bellezza straordinaria e la pregevolissima fattura del Giovane e dell’Uomo maturo. Ma non solo. A contribuire al loro fascino, è anche l’aura di mistero che tuttora li avvolge. Proprio partendo dalle numerose domande rimaste aperte, Alberto Angela prova in questo libro a farci rivivere, passo dopo passo, la storia dei Bronzi di Riace, come se la rivedessimo in un film. Ecco che, prendendoci per mano, ci accompagna nell’epoca e negli ambienti da cui presumibilmente provengono, va alla ricerca dei loro autori (evidentemente grandissimi artisti: forse proprio il leggendario Fidia?) e cerca di immaginare chi potessero raffigurare questi due splendidi personaggi maschili: Castore e Polluce? Un guerriero e uno stratego? E ancora: come furono forgiati? Con quale tecnica fu possibile renderne la capigliatura morbida o le vene che appaiono sotto pelle? Ma il percorso emozionante alla scoperta dei Bronzi non si ferma qui: in quali circostanze sconosciute finirono sul fondale del Mar Ionio? Vi furono buttati da una nave in una notte di tempesta? E la nave arrivò in porto o affondò? Quando accadde? Che lingua parlava l’equipaggio: greco, latino o addirittura goto?

All’interno di questo testo assistiamo a un’indagine in piena regola. Protagonisti delle attenzioni di Alberto Angela sono i famosi Bronzi di Riace. Tutti noi conosciamo le due statue restituite dal mare nel 1972. Sono trascorsi ben cinquant’anni da quanto l’uomo ha rimesso gli occhi su queste meraviglie del mondo antico. Come ci spiega il famoso divulgatore scientifico, dare un nome a quei volti plurimillenari non è cosa facile. Con semplicità e chiarezza, l’autore ci accompagna, nel vero senso della parola, in un viaggio tra storia, mito e leggenda, permettendo un percorso di acculturazione a trecentosessanta gradi in chi legge. I nostri protagonisti, infatti, aprono alla possibilità di esplorare meglio la cultura greca, i loro usi, costumi e modi di usufruire di quell’arte arrivata, purtroppo, con il contagocce fino ai nostri giorni. Il testo si muove veloce tra passato e presente, il lettore non può non essere piacevolmente colpito da quella che, a conti fatti, risulta più una conversazione a due. È questa la meraviglia di Alberto Angela: riuscire a proporre tematiche così ricche di particolari, complesse in alcuni loro passaggi, con una semplicità disarmante è il valore aggiunto di quello che ormai tutti noi consideriamo più che un divulgatore scientifico un caro amico con cui arricchire il nostro patrimonio culturale personale. Alla fine di questo viaggio se ne esce ricchi di nuovi particolari, invogliando chi legge ad approfondire la storia antica, patrimonio culturale di tutti noi.

Punteggio:

Armando

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