Aggiornamento allenamenti in Jump set – Punti deboli dello schema

Come per ogni protocollo che si rispetti, anche questa impostazione ha i suoi punti deboli. Si voglia per il lavoro importante dettato dall’alternanza, con strettissimi tempi di recupero, praticamente nulli, di esercizi complessi, in grado di far lavorare tutto il corpo; la difficoltà nell’aumentare, e tenere costante nel tempo, i carichi; le difficoltà nel mantenere la lucidità per quanto riguarda le esecuzioni nel lungo periodo, tutto ciò riporta ad una unica soluzione: il lavoro in Jump set, affrontato così come vi ho proposto, non è una impostazione da utilizzare a lungo termine. L’ho provato sulla mia pelle. Le prime settimane, si voglia per l’impostazione nuova, l’alternanza nei Jump di esercizi complessi e mai così vicini prima d’ora, tutto sommato sono state piacevoli da portare a termine. Così come è piacevole sentirsi particolarmente a corto di fiato nonostante si stia portando a termine un allenamento anaerobico. È dalla quarta settimana in poi che arrivano i problemi. La testa inizia a dire basta; lo stomaco brontola per i continui Up&Down causati dai jump; il corpo inizia a rifiutare quel lavoro di resistenza mai, o comunque raramente, provato in sala attrezzi. Insomma, dopo un mese circa iniziano i primi malesseri verso una impostazione, nonostante ciò, davvero ottima. A mio avviso, nonostante le sensazioni di cui vi ho appena parlato, sole quattro settimane in compagnia di questo jump set, impostato su tre sedute settimanali, sono davvero poche. Quindi, cosa fare? Stringere i denti e proseguire. È questo il punto cruciale, probabilmente l’obiettivo più difficile da portare a termine. Ho strutturato questa impostazione plasmandola in modo da far lavorare al meglio, e di più, i gruppi muscolari da sempre mio punto debole, le gambe. Ciò ha creato le basi per tutti i disagi di cui vi ho appena accennato. Naturalmente, e per fortuna, non tutti hanno carenze sui muscoli delle gambe. L’utilizzo di questo sistema per tutti quei soggetti che non necessitano di un lavoro del genere su gruppi muscolari così grossi e difficili da allenare, possono impostare lo stesso lavoro riportando lo schema su quelli carenti, andando a lavorare su quei muscoli strutturalmente più piccoli e, di conseguenza, evitando tutti i disagi di cui vi ho parlato. Cos’altro dire, non vi resta che provare.  

Armando

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