Le due facce della solitudine – Tra indagini sbagliate e decisioni ancor peggiori 

L’esempio proposto all’attenzione del lettore potrebbe essere inteso come estremo, difficile da associare a ognuna delle nostre vite, diverse per molti aspetti ma, allo stesso tempo, probabilmente simili per quanto riguarda l’approccio con il prossimo. Proviamo a condurre una sorta di indagine servendoci del curioso caso della strega Malefica.

Ognuno di noi ha pensieri, modi di vivere la vita e di fare ben diversi. Esattamente come la nostra cattiva di turno, come lei abbiamo un passato dove gioie e dolori si sono avvicendati, lasciando i loro residui man mano che il nostro carattere si forgiava e, di conseguenza, si induriva.

A tutto questo dobbiamo aggiungere il percorso di acculturazione. Esso ci ha portato, inevitabilmente, a preferire un ambito, letterario, scientifico o riferito a un lavoro manuale.

Se sommiamo il tutto avremo il seguente risultato: ci ritroveremo a essere unici, in grado di condividere alcune sfumature con qualcuno e ad essere l’esatto opposto con altri.

Insomma, saremo degli sconosciuti tra gli sconosciuti. Davanti a noi abbiamo due possibilità: cercare un dialogo costruttivo, dove il dare e avere è reciproco, o prepararci a uno scontro, nel migliore dei casi solo verbale, con tutti coloro che non appoggiano le nostre idee e la nostra filosofia di vita. Dando un’occhiata a come va il mondo, sembra che il cittadino medio preferisca questa seconda possibilità. Opta per la decisione peggiore, chiudendosi in una solitudine fatta sicuramente di tanti interessi, e certamente costruttiva, privandosi, però, della possibilità di esporli in società. Così facendo si nega la possibilità di arricchire, arricchendosi a sua volta per mezzo del confronto, la società di nuove idee, pensieri e temi di dibattito, appunto, costruttivo.

La stessa solitudine, in questo caso, è vanificata da quel mancato incontro in società atto alla socializzazione. A questo punto, sembra proprio venirsi a creare una sorta di stallo senza possibilità di uscita. Per poter sbloccare tale situazione, proviamo fare un passo indietro di circa cento anni.

Ad attenderci al nostro arrivo ci sono individui introversi e sfuggenti, considerati probabilmente dei folli dalla società del tempo e, forse, anche dalla nostra. Conosciamo troppo poco il mondo della fisica.

Non ci si riferisce a formule, equazioni e concetti matematici incomprensibili. In questo caso si fa riferimento alle persone nascoste dietro tutti quei calcoli. La nostra prossima tappa vede i fisici quantistici come protagonisti, pronti a spiegarci come lo stesso concetto di solitudine può essere ribaltato in poche mosse all’interno della scacchiera della vita.

Armando

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