Che cosa unisce Jordan Marsalis, fratello del sindaco di New York ed ex tenente di polizia, e Maureen Martini, commissario di polizia a Roma? Apparentemente nulla. Eppure, per strade e vicissitudini diverse, si troveranno uniti in un’indagine su un beffardo assassino che compone i corpi delle sue vittime come i personaggi dei Peanuts, dopo averle seviziate nei modi più efferati. La prima vittima è un pittore “maledetto”, figlio del sindaco di New York e nipote di Jordan, cui fanno seguito altri due omicidi misteriosamente collegati fra loro. Un susseguirsi di colpi di scena sullo sfondo della metropoli più metropoli del mondo, dove tutto è accaduto e dove tutto può accadere, dove in realtà non c’è niente di vero. Tranne gli occhi…
Dopo aver letto Io uccido non mi aspettavo di certo un romanzo in linea con quella che è stata a tutti gli effetti una piacevole sorpresa. Il testo si legge bene, la storia, condita da pochi personaggi, ma con ambientazioni internazionali, scorre piacevolmente. È una buona esperienza quella riservata al lettore. Tra le mani si ha un buon testo con cui passare del tempo in compagnia di un romanzo avvincente ma non troppo coinvolgente. Si notano molte contaminazioni, la prima fra tutte riguarda la protagonista femminile della vicenda, molto simile a un personaggio già visto, nato dalla penna di un autore famosissimo, a voi il compito di scoprire chi è. A differenza del già citato Io uccido, ho notato una scarsa attenzione da parte della casa editrice. Qualche refuso e una punteggiatura affrontata in maniera diversa sono da rivedere. Non si danno colpe all’autore, chiunque scrive ha la necessità di un editor esterno per poter confezionare al meglio un testo da proporre al pubblico. Chiusa parentesi, torniamo al romanzo. Nel complesso, Niente di vero tranne gli occhi è una lettura consigliata, una piacevole avventura in compagnia di personaggi ben definiti, con episodi che fanno riflettere ma, allo stesso tempo, con nessuna pretesa da best seller.
Punteggio:
Armando