Chernobyl: il lato oscuro della Russia comunista

Eccoci al punto della questione, il giro di boa che spiega dove il mio discorso sul nucleare vuole arrivare:

È l’energia nucleare il problema o lo è l’incuria dell’essere umano?

È una domanda che trova una risposta chiara, concreta e quanto mai veritiera all’interno di quella Chernobyl ridotta ormai a una città fantasma, così come quel processo svoltosi al tempo non ha fatto. L’Unione Sovietica, infatti, ha cercato in tutti i modi di insabbiare il vero problema causa principale, durante un controllo di sicurezza, di quella esplosione che noi tutti conosciamo. Non fu un errore dettato dall’incapacità dei tecnici, addetti ai lavori in quel momento, no. Un errore umano c’è stato ma non in questi termini. L’uso di materiali non adatti, più economici, (non entrerò nei particolari in quanto non ho le competenze adatte per fare ciò), hanno innescato quell’effetto domino che ha messo in allarme un pianeta interno, nonostante i tentativi di mantenere la riservatezza sull’accaduto. Vi basti sapere che sono questi i motivi che hanno poi causato il disastro. Nulla si può imputare all’energia nucleare, di certo una fonte che va costantemente monitorata, da non prendere mai alla leggera si intende, da personale e persone idonee nel fare ciò. Non molto tempo fa è stata prodotta una bella e interessante serie televisiva che vede come protagonisti quegli uomini e quelle donne che si sono battuti, alcuni di loro sacrificando la vita, permettendo alla verità di venire a galla. La mini serie televisiva Chernobyl, di sole 5 puntate ma tante bastano a spiegare allo spettatore i fatti, è un viaggio in un tempo ormai passato…neanche troppo dopotutto. Spero che il ricordo di questo drammatico accaduto venga riproposto a cadenza annuale dai canali dedicati ai documentari e non. Non dobbiamo mai dimenticare i nostri limiti, quelli derivanti da quel maledetto dio denaro causa di tanti guai e sofferenze. Lascio a vostra disposizione un video che racconta la trama della serie che ho citato, sperando possa essere una visione costruttiva, atta a far riflettere tutti noi.

Armando

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