È un format ritornato alla ribalta soprattutto nel corso degli ultimi anni. Così come accade nella moda, anche nelle strutture sportive dedicate al bodybuilding e al fitness, un ritorno al passato sembra stia segnando questo terzo decennio degli anni duemila. Squat, stacchi e panca piana sono rientrati di prepotenza all’interno degli spit settimanali. Eseguiti, secondo i nuovi schemi, anche più volte a settimana, questi esercizi fondamentali promettono uno stimolo allenante concentrato e, così come sono etichettati, fondamentale per la crescita muscolare.
È davvero così?
C’è da dire con assoluta certezza che gli esercizi sotto la nostra lente d’ingrandimento meritano, di diritto, l’appellativo di fondamentali. Come per qualsiasi altro esercizio, però, sono soggetti a quella fase di stallo che, prima o poi, arriva a bloccare i nostri progressi. Continuare a perseverare, secondo chi scrive, nell’esecuzione degli stessi, nel lungo periodo, potrebbe vanificare tutti i progressi fatti nel corso delle settimane, o mesi, passati. A quanto sembra, i nuovi protocolli sono avversi nel togliere dalle sedute settimanali esercizi di questo tipo, anche per un breve periodo. Personalmente, ho preso le distanze da ciò, continuando a usufruire di questi esercizi fondamentali periodicamente nel corso dell’anno, lasciandoli da parte nel momento in cui i progressi arrivano al loro naturale arresto. Per ovviare a quest’ultimo problema, gli split moderni propongono nuove chiavi di lettura, in grado, secondo loro, di superare quelle fasi di stallo di cui si è parlato in questo articolo. È bene dare la parola anche a quest’ultima situazione, in modo da approfondire, per quanto possibile, quest’ultimo argomento. Di questo parleremo la settimana prossima.
Armando