Corona virus e allenamento anaerobico

A differenza del discorso riservato al binomio attività cardiovascolare – virus, come abbiamo visto all’interno dell’articolo della settimana scorsa, ben diverso è l’approccio anaerobico in un periodo difficile come quello ancora in corso. Riuscire a tracciare un allenamento capace di stimolare l’ipertrofia, in modo da far progredire i nostri gruppi muscolari, non è impresa facile. In questo caso, l’attrezzatura isotonica presente all’interno delle nostre care palestre è fondamentale per poter arrivare agli agognati risultati di forma fisica, ricercati nel corso del tempo. Quindi, alla luce di ciò, non c’è allenamento a casa, di qualsivoglia natura, che possa paragonarsi a quello svolto in sala attrezzi. Fatta questa dovuta premessa, vado a Illustrarvi come ho risolto il problema, cosciente di quanto detto poc’anzi. A differenza degli allenamenti svolti a casa nel periodo marzo – agosto 2020, dove il corpo libero, gli elastici e il TRX sono stati i protagonisti delle mie sedute, per questo secondo stop ho preferito servirmi dei tanto cari, e pratici, manubri. Con l’ausilio di questa attrezzatura, reperibile in negozi di articoli sportivi o, in alternativa, online, ho tracciato uno schema buono per poter ottenere il massimo possibile in base alle mie disponibilità. Visto il periodo di chiusura che vede coinvolta tutta Italia, devo ammettere che reperire una coppia di manubri non è stata cosa facile. In origine, avrei voluto acquistare un set composto da manubri caricabili all’occorrenza, in modo da poter avere più alternative di carico a mia disposizione. Non è stato possibile, vista la richiesta, trovare quanto cercavo, esaurito ovunque. Ho optato, a questo punto, per una coppia di manubri classici. Il primo problema è stato quello d’individuare un peso in grado di stimolare tutti i gruppi muscolari, grandi e piccoli, in modo poter svolgere la mia routine in maniera ottimale. La mia scelta è ricaduta su una coppia di manubri da 12Kg, un po’ poco per i grandi gruppi e anche troppo per i piccoli, ma comunque un giusto compromesso. Risolto questo problema c’era da sistemare l’allenamento vero e proprio. Per fare ciò non ho potuto fare altro che lavorare a circuito, suddividendo il corpo in due parti (upper e lower) dedicando il terzo allenamento a una sorta di cardio attivo in formato total body. Completa il quadro settimanale una seduta di corsa all’aperto. Dalla settimana prossima cercherò d’illustrarvi al meglio uno per uno i tre allenamenti di cui vi ho appena accennato.

Armando

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