Anna Frank e Primo Levi, due eroi accomunati da una penna

Tutti conosciamo bene le storie di questi due eroi sfortunati. Entrambi accomunati dalla tragedia della guerra e costretti a finire in quei lager portatori di sofferenze e morte che spesso vediamo nei giorni riguardanti la shoah. È necessario parlare spesso di quanto accadde proprio per evitare che tragedie del genere si ripropongano nuovamente in un futuro dove sciagure simili potrebbero essere dimenticate. Anna Frank e Primo Levi misero nero su bianco, la bambina tedesca durante la guerra e il nostro Levi dopo, quanto accadde e cosa vissero in prima persona. Due individui che mai si conobbero. Allo stesso tempo, però, sembrano essere più vicini di quanto si possa immaginare. Entrambi sono accomunati da quella penna che hanno usato per mostrare al mondo le sofferenze e le paure passate in quegli anni bui. Le loro testimonianze sono probabilmente quanto di più toccante ci è arrivato a oggi di questa seconda guerra mondiale. Conflitto quest’ultimo che ha visto l’essere umano comportarsi come la bestia spietata che, probabilmente, è parte integrante della sua essenza. Ho detto esseri umani si, non solo nazisti. I lager, le persecuzioni e la loro spregevolezza non sono un’esclusiva di un popolo in particolare. Oggi ricordiamo questi eventi come monito a tutti noi, mai più deve accadere. Primo e Anna hanno avuto il coraggio di mettersi a nudo. La cara bambina tedesca con un’innocenza che non può non far riflettere dalle righe di quel diario consegnato ormai alla leggenda tragica di questo pianeta. Lo scrittore torinese invece ha provato a lasciare una traccia che descrivesse dettagliatamente il passaggio di quell’olocausto, terrorizzato da una paura nera che vedeva, in un futuro imprecisato, scemare il ricordo di quelle atrocità. Lei morì uccisa, una vita spezzata nel fiore degli anni, un periodo di vita che dovrebbe essere spensierato per un bambino. Lui morì probabilmente suicida, troppo il peso di quel terrore sulle sue spalle. Due individui lontani ma accomunati da una penna e da un foglio che non possono non imbarazzare vinti e vincenti. In guerra non c’è un vincente o un vinto. In guerra c’è solo la sconfitta per un animale, l’essere umano, che crede di essere migliore di qualunque altra forma di vita presente sul pianeta, sbagliando tragicamente il metro di valutazione.

Armando

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