Terry Pratchett– Il colore della magia

In un mondo sorretto da quattro elefanti magici che poggiano sul guscio di una tartaruga gigante, comincia la più stramba, scatenata ed esplosiva delle avventure: il primo libro della saga di Mondo Disco, dove tutto ha inizio

Tutto quello che conoscete e ritenete normale beh…scordatevelo. Terry Pratchett ridisegna il mondo una maniera che più stramba, divertente e affascinante probabilmente non ne esiste in letteratura. Forse il solo Louis Carroll è riuscito, probabilmente influenzandolo, a ricreare un mondo simile a quello dello scrittore britannico. Quest’ultimo è stato in grado di portare la fantasia e il sogno di un mondo immaginario a un livello di esasperazione persino maggiore rispetto a quello di “Alice nel paese delle Meraviglie”. Detto questo entriamo nel dettaglio della lettura. Purtroppo si riscontra una non linearità nella narrazione. Il suo proseguo infatti spiazza il lettore stesso che si ritrova catapultato in un mondo nuovo e un nuovo modo di scrivere. Si troverà costretto a fare amicizia con una realtà con cui cercherà di stringere quel rapporto lettore – romanzo man mano che la lettura prosegue. I personaggi descritti da Pratchett sono tutto sommato interessanti ma poco approfonditi cosa che lascia il lettore con una sorta di punto interrogativo che riguarda appunto quel non conoscere bene i protagonisti della vicenda. Insomma in questo testo lo scrittore è stato forse troppo caotico e approssimativo cosa che lascia il lettore un po’ spiazzato. Bisogna però spezzare una lancia in favore di questo autore così eccentrico. C’è da dire che proprio la sua smisurata fantasia, il suo modo non consono di rapportarsi alla scrittura del romanzo non può trovare riscontro in una lettura lineare da parte del lettore. Qui tutto è il contrario di tutto. Quello che è non dovrebbe essere e quello che dovrebbe essere non è. Un plauso va a un autore che ha fatto della fantasia pura, libera da influenze di ogni genere, il suo marchio di fabbrica.

Punteggio:

Armando

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