Torniamo Umani! (e non vale solo per lo sport)

È un concetto che vale per lo sport tanto quanto per la vita. Oggigiorno l’essere umano si sta sempre più trasformando in qualcosa di diverso da quello che può e dovrebbe essere. Tempo fa ho parlato spesso, soprattutto nella rubrica Letteratura e dintorni, della maschera sociale vestita da ognuno di noi in modo da interpretare un ruolo piuttosto che mostrarsi per quello che si è. Lo sport, e nel dettaglio in questo caso il bodybuilding, veste allo stesso modo un qualcosa di molto simile a quella maschera tanto decantata da Luigi Pirandello. La si può etichettare senza mezzi termini come una corazza visto che è il mezzo usato dall’atleta amatoriale e non per mostrarsi in società. Una corazza atta, in molti casi, a nascondere i reali sentimenti, paure, angosce e limiti che ognuno di noi, senza esclusione di nessuno, ha. Se mettiamo in relazione la maschera sociale pirandelliana con la corazza sportiva cosa rimane di reale all’interno delle nostre vite? Probabilmente entrambe possono aiutarci a sopravvivere in un mondo dove di vero e reale (vivo?) sembra essere rimasto ben poco. Tutto ciò sembra favorire quella standardizzazione di cui ho parlato tempo fa soprattutto all’interno della mia Teoria sulla lettura. Essere simili a qualcun altro, infatti, sembra, compiendo un madornale errore, il modo migliore per poter sopravvivere alla giungla cittadina che abbiamo noi esseri umani disegnato, non dimentichiamolo mai questo. Droghe, alcol, trasgressioni, stili di via errati e doping si ritrovano a diventare tutti protagonisti a discapito di quell’essere umano che sembra soggiogato da questo gioco sadico scaturito dalla sua stessa mano probabilmente già in tempi non sospetti. Perché scrivere questo articolo? Vi rispondo subito: ricordate il motto del blog, “Perché cultura e sport possono coesistere”? Bene. È questo quello che sto cercando di dimostrarvi. Cultura, in tutte se sue sfaccettature, e sport, inteso a 360°, sono oggi soggetti a una violenza gratuita da parte della società. Se leggi, studi, scrivi o ti piace guardare documentari e discutere di cultura sei uno sfigato da evitare. Se non fai uso di doping, non sei grosso da far paura nonostante i tanti anni trascorsi in palestra, non segui il calcio e non parli costantemente di calciomercato o simili sei uno sfigato da evitare. Visto? Sport e cultura coesistono anche se in maniera malata all’interno della nostra società. La massa vorrebbe che tu facessi il possibile per rimanere in idiota ignorante! Per cambiare tutto questo c’è bisogno di collaborazione tra noi, solo insieme possiamo abbattere questi stereotipi che non ci fanno vivere liberamente il piacere della cultura e dello sport. È probabilmente la prima volta che metto in relazione in un articolo dedicato sport e cultura. Non avrei mai potuto farlo prima senza aver messo le fondamenta delle due attività in questi quasi due anni di pubblicazioni da blogger. Vorrei conoscere il vostro parere in merito, secondo voi è come dico o avete un modo di vedere la situazione diverso dal mio?

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.