Tibor Rode – Cospirazione Monna Lisa

A Milano L’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci viene distrutta. In Messico un gruppo di modelle viene rapito e seviziato: quando le ragazze riappaiono, i loro volti sono brutalmente sfigurati da quelle che sembrano vere e proprie operazioni chirurgiche. Contemporaneamente in tutto il mondo si diffonde un virus informatico, che altera sistematicamente i file fotografici. C’è forse una connessione tra questi eventi? Sarà Helen Morgan – una scienziata di Boston – a far luce sulla vicenda. Quando infatti sua figlia viene rapita, la donna comincia a seguire una pista che la porta in Europa, ed esattamente al Louvre, dove il quadro della Gioconda pare essere in pericolo. Ma le ragioni di tutto questo affondano nel passato, intorno al 1500, quando, il famoso dipinto vide la luce…

Devo ammettere che trovare le parole adatte per recensire questo romanzo non è stata cosa facile. L’autore ha deciso di affrontare la narrazione in maniera non convenzionale traendo, in un primo momento, in inganno il lettore. In quella che posso definire la prima parte simbolica del romanzo, strettamente legato a quanto detto poc’anzi, ci si trova davanti personaggi, luoghi e avvenimenti che tutto possono sembrare tranne che affrontati in maniera omogenea. Consiglio vivamente quanti hanno intenzione di leggere questo bello e interessante romanzo di non richiuderlo arrivati a questo punto. Sembra quasi che Tibor Rode abbia deciso per questo andamento della storia per metterla in relazione con la vita stessa, invitando, così l’ho interpretato io, il lettore a osservare con più accuratezza quanto gli accade intorno. “Tutto torna caro il mio lettore, stanne certo, sia qui in questo mio libro che nel percorso di vita che ci accingiamo a esplorare”. È questa la sensazione che mi ha dato il suo romanzo e sono pronto a scommettere che ogni qualvolta l’autore tedesco si trova davanti una critica costruttiva come questa sorride ed esprime il pensiero che vi ho appena proposto. Perché è esattamente così che va questo bel thriller. Quando le nebbie di una narrazione dispersiva si diradano, lasciando spazio non solo all’action ma a un discorso psicologico netto e profondo, il lettore non può fare altro che buttarsi a capofitto in questa storia. Coraggioso lo scrittore, ha sfidato la pazienza di un pubblico che ai giorni nostri di pazienza non sembra averne molta. Ottimo lavoro.

Punteggio:

Armando

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