Stephen King – L’ ultimo cavaliere. La torre nera I

Una saga fantastica, ambientata in un mondo di sinistre atmosfere e macabre minacce, che appare come lo specchio oscuro di quello reale. Qui, in uno sconfinato paesaggio apocalittico, l’eterno, epico scontro fra il bene e il male s’incarna in uno dei più evocativi paesaggi concepiti dall’autore: Roland di Gilead, l’ultimo cavaliere, leggendaria figura di eroe solitario sulle tracce di un enigmatico uomo in nero, verso una misteriosa Torre proibita

È un giovanissimo Stephen King quello che possiamo leggere in questo primo capitolo di quella che sarà la saga composta da ben 8 romanzi che consacreranno, come se i romanzi precedenti non lo avessero già fatto, l’autore statunitense. Eppure questo primo libro non è scorrevole e piacevole come dovrebbe essere un suo lavoro. Puntare il dito sarebbe cosa facile ma è giusto spezzare una lancia nei confronti, almeno da parte mia, di un autore che ammiro e rispetto più di chiunque altro. “Nessuno nasce imparato” è una frase sacrosanta in questo caso. L’ultimo cavaliere, infatti, dimostra come la dedizione alla causa della scrittura abbia fatto maturare King permettendogli di sfornare capolavori su capolavori. Essere critici, principalmente con noi stessi, porta a risultati eccezionali e proprio questo lavoro lo dimostra. È uno Stephen King acerbo quello che leggiamo qui. Un romanzo a tratti dispersivo, si nota la mancanza di tutti quei particolari, descrizioni e considerazioni esilaranti, tanto cari all’autore. Qualcuno ha anche riferito di aver abbandonato la lettura a metà per “colpa” di queste problematiche. Se posso darvi un consiglio spassionato non mollate. Avrete così la possibilità di conoscere un lato di King poco noto a chi non conosce bene lo scrittore: la semplicità, l’umiltà e la voglia di crescere e migliorare. Questo lavoro non solo introduce personaggi e messaggi che fanno riflettere ma apre le porte a quella saga divenuta un vero e proprio caso letterario. C’è tanto King qui dentro, lo Stephen alla prima maturità che avrei voluto avere come amico.

Punteggio:

Armando

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