Un mondo misterioso e raccapricciante, celato in un’altra dimensione, è il luogo oscuro che un ragazzo deve attraversare nel suo viaggio terribile ed esaltante alla ricerca di un leggendario cristallo dotato di poteri magici. L’eterna lotta tra il bene e il male si ripete in un agghiacciante parossismo di paura e di tensione.
Alla fine di questa lettura ci si sente invecchiati di ben dieci anni! Il Talismano è una vera e propria epopea dove noi, insieme al protagonista, affrontiamo un viaggio, terreno e interiore, dove siamo costretti a far fronte a tutti quei pericoli che ci si pongono innanzi. La collaborazione con Peter Straub non mi dispiace ma l’influenza di queste due mani in più, inevitabilmente, spostano la stesura classica di King su una nuova stazione. A tratti il romanzo è lento, macchinoso, troppo carico d’informazioni atte a lasciare la narrazione stessa in una sorta di limbo. Chi legge e ama i romanzi di Stephen King apprezza la velocità con cui i suoi lavori procedono, senza tralasciare il minimo particolare nella narrazione stessa. Scritto nel 1983, questo romanzo credo abbia influenzato, e non poco, molti scrittori, anche di fama internazionale. Vedo l’influsso de Il Talismano nello stesso Joe Hill, figlio del caro Zio Stephen, in uno dei suoi romanzi divenuti famosi in tutto il mondo: NOS4A2. Un piccolo consiglio: leggete questo romanzo quando davvero vi sentite pronti a farlo. Nulla deve distrarvi, non è assolutamente un romanzo di piacere. C’è davvero tutto al suo interno: vita, terrena e ultraterrena; demoni interiori da combattere; un lungo cammino da affrontare, condito da tante peripezie, da incontri piacevoli e altrettanti assolutamente da evitare. C’è la vita, c’è la morte, insomma, l’intero cammino di quel bipede chiamato essere umano è raccolto in poco più di settecento pagine. Peccato per quelle battute d’arresto, cosa che negano a questo romanzo di essere valutato a pieni voti.
Punteggio:
Armando