Marinka ha dodici anni e la cosa che vuole di più al mondo è trovare un amico. Un amico vero, in carne e ossa, umano. Ma non è facile farsi degli amici se si è nipoti di Baba Yaga e si vive con lei in una casa con zampe di gallina che si sposta in continuazione. La nonna di Marinka, infatti, è una Guardiana dei Cancelli che accompagna le persone nell’aldilà e anche lei è destinata a seguire le sue orme. Ma si deve per forza obbedire al destino che qualcun altro ci ha assegnato? Marinka non sopporta più la solitudine in cui è costretta a vivere e quando conosce una ragazza della sua età, forse l’amica che cercava, rompe tutte le regole. Non immagina certo le conseguenze…
Questa è una favola moderna davvero fantastica. Scritta in maniera semplice e sublime, l’autrice gallese ci accompagna, senza mai esasperarla, all’interno di quel cammino della vita lasciato da tutti noi, purtroppo, in un angolo delle nostre attenzioni. È facile identificarsi con Marinka, la nostra piccola protagonista con i suoi sogni, speranze e, naturalmente, errori rispecchia la vita di tutti noi. Erroneamente considerato un romanzo per ragazzi, La casa che mi porta via è una lettura buona, anzi buonissima, per l’essere umano di ogni età. La Anderson ci mette davanti alle nostre scelte, al nostro andamento di vita, lasciandoci una morale a cui non sempre noi tutti prestiamo attenzione. Le pagine scorrono veloci, i personaggi prendono vita tra un rigo e l’altro con una naturalezza disarmante. Il tema della morte, trattato, parere di chi scrive, sempre troppo poco all’interno della nostra società, resta un caposaldo della narrazione, senza mai né disturbare né essere invasivo in un contesto dove l’adolescenza, ma non solo, è la protagonista. Un altro testo arrivato tra le mie mani per puro caso, di cui in Italia, ahimè, si parla poco o nulla.
Punteggio:
Armando