Simpson e nucleare: tra catastrofe e ilarità

Come ormai ci hanno abituato nel corso dei decenni passati in loro compagnia, i Simpsons si sono occupati anche di nucleare. Naturalmente, lo hanno fatto con un mix d’irriverenza e ilarità propria del famoso cartone animato, arrivato verde e rigoglioso nonostante i 30 anni e più passati sul piccolo schermo. A dire il vero, è dagli albori che i Simpson si occupano della questione nucleare puntando il dito, a quanto sembra, su quell’incuria propria dell’uomo, incapace di gestire al meglio una forza importante, che riguarda la produzione e distribuzione di energia. È cosa nota ormai, Matt Groening e soci hanno sempre inserito messaggi di forte impatto, senza mai dimenticare la sicurezza che molto spesso, purtroppo, viene lasciata in secondo piano. Non per niente il nostro buon Homer Simpson lavora nel settore 7G, quello, guarda un po’, che si occupa della sicurezza della centrale nucleare ubicata all’interno della ridente cittadina Springfield. La centrale stessa, di proprietà dello “spregevole” signor Burns, è spesso al centro, nel bene e nel male, delle giornate dei residenti della sorridente cittadina americana, ignari, a quanto sembra, dei possibili pericoli in cui possono incorrere e delle scorribande che si verificano all’interno della stessa. Due domande possono sorgere alla luce di questi fatti:

La descrizione dei fatti, riguardanti la gestione della centrale, sono un messaggio diretto verso chi le gestisce in America? È semplicemente un modo per sdrammatizzare, quasi disinnescare, le polemiche e il reale pericolo che tale forza può scatenare?

Non è mai facile intuire le reali intenzioni di produttori e sceneggiatori di questa serie televisiva così criticata e apprezzata in tutto il modo. Facendo un resoconto degli episodi, che vedono la centrale al centro delle puntate, credo si possa affermare che il lavoro della produzione riguardi entrambe le cose. Da una parte, si invita la popolazione a non dimenticare mai la vera forza di quella centrale che fornisce energia a migliaia di cittadini; dall’altra, sembra quasi un invito verso chi gestisce tali strutture nell’evitare “Homerate”, evitando di mettere in pericolo l’intera comunità. A tutto questo va aggiunta la volontà di sdrammatizzare sulla questione. Mostrando momenti di quotidianità all’interno della pericolosa struttura, i Simpson vogliono, in un certo qual modo, rassicurare gli americani, quasi rivolgendosi personalmente ai telespettatori con una frase tipo questa:

Tranquilli ragazzi, fino a quando ci saremo noi on air, ci occuperemo della questione quotidianamente

Insomma, è stata una trovata davvero geniale a mio avviso. Parlare di una questione delicata come il nucleare, con una leggerezza sublime, non può che aver fatto bene non solo all’americano medio ma, credo, a tutta la popolazione mondiale. A volte ci si dimentica, o addirittura non ci si accorge, di messaggi di questo tipo solo perché a portarli all’attenzione sono degli esseri considerati inanimati. Certo, sono gialli, cattivi e a volte stupidi ma, i Simpson, con il loro mondo fatto di quotidianità, insegnano più di quanto si possa immaginare.

Armando

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