Westworld è un parco divertimento popolato da androidi creato per consentire ai visitatori un’esperienza a tema western realistica e ultra violenta, senza alcuna ripercussione morale e legale, al costo di 40 000 dollari al giorno. A tal fine il dottor Robert Ford, direttore creativo del parco e capo del team di sviluppo, aggiorna continuamente gli androidi con le cosiddette “ricordanze” (sogni ad occhi aperti) per renderli sempre più simili agli umani. L’origine umana di questi input tende a prevalere sui comandi impostati dal team, rendendo instabili gli androidi che tentano di prendere il controllo e ribellarsi. In seguito alle vicende della prima stagione la ribellione ha effettivamente inizio con l’assassinio di Ford. Parallelamente alla vendetta degli androidi, guidati da Dolores, vengono presentati altri due parchi del complesso di proprietà Delos, il Raj e Shogunworld, aprendo scenari inediti per i personaggi

Una serie televisiva questa capace di unire tecnologie che probabilmente prenderanno piede in un futuro, se prossimo o no sarà solo il tempo a dircelo. A oggi sono 2 le stagioni trasmesse, un insieme di episodi che lasciano lo spettare a tratti persino basito sul divano. Westworld, infatti, è una vera e propria parodia della vita umana. Tanti i riferimenti e tantissime le supposizioni su dove tutto questo, la creazione di androidi semi umani, porterà la nostra razza in un futuro prossimo. Un po’ Pirandello, un po’ Verne, un po’ stephen king, questa serie sembra a tutti gli effetti un intreccio che vede l’uomo al centro di una questione oggi considerata forse assurda ma che potrebbe allo stesso modo mutare a breve. Qui, a Westworld, non si può scappare. Qui si gioca una partita dove reale, irreale, razionale e Irrazionale sono così amalgamati da non permettere al giocatore di sbrogliare il bandolo della matassa. Una sola cosa sembra reale: l’irrazionalità del pensiero umano. Predominante è il concetto di sogno da sempre al centro di studi e supposizioni che con regolarità si ripresenta in questa serie lasciando in ogni caso insoluta la questione. Ogni essere umano sogna qualcosa ma…cosa accadrebbe se il sogno di uno di noi sarebbe quello di diventare un creatore, una divinità capace di dare vita ad androidi simili a questo animale pensante che si crede perfetto in tutto e per tutto? Un viaggio interiore che cerca di mettere a nudo con tutta la crudezza possibile l’animo umano, contorto come un labirinto ma che con criterio e intelletto è possibile percorrere trovando l’agognata uscita.

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Armando