Serie TV – Fear the walking dead

Ambientata inizialmente a Los Angeles, la serie segue le vicende di una famiglia allargata che comprende la consulente scolastica Madison Clark, il suo fidanzato e insegnante Travis Manawa, il suo figlio tossicodipendente Nick, la sua figlia ambiziosa Alicia, l’ex moglie di Travis, Liza con il figlio Chris e la famiglia di Daniel Salazar emigrata da El Salvador, con la moglie Griselda e la figlia Ofelia alle prese con la caduta della civiltà a causa dell’inizio dell’apocalisse zombie

Probabilmente questa mia recensione va in controtendenza visti i molti appassionati della serie presenti su tutto il globo. Fatto sta che, a mio parere, la serie tutto questo capolavoro proprio non è. Ammetto di aver visto solo la prima stagione di Fear the walking dead ma tanto è bastato per farmi desistere evitando le successive. Un approccio forse per alcuni versi troppo simile al più famoso, e forse meglio riuscito, The walking dead, cosa che lascia pensare anche fin troppo sulle reali idee di realizzazione della serie stessa. Probabilmente, trovandoci ancora in un periodo roseo, nonostante gli anni trascorsi, per gli zombie, questa serie televisiva americana altro non fa, ripeto è sempre il mio parere questo, che monetizzare sfruttando la fama dei morti viventi fino all’inverosimile. Certo, molto presto il filone zombie lascerà definitivamente il palcoscenico a un nuovo attore pronto a prendersi la scena, magari per un decennio. La scelta di questa serie non la vedo, come è successo per la settima stagione di Once Upon a Time, in grado di far risorgere (di nuovo? :)) il morto che cammina. Ho messo a confronto due serie che l’una con l’altra in comune non hanno nulla tranne…lo spettatore. Da spettatore, non ho potuto far altro che valutare in mala fede il lavoro di sceneggiatori, registi e finanziatori di Fear the walking dead. Una platea molto ampia, come detto a livello globale, segue le vicende proposte in questa serie. I ricavi sono comunque garantiti ma a latitare sono le nuove idee, pressoché assenti. Come già accennato, il puntare sui ricavi è stato il filo conduttore della serie stessa grazie a un approccio così simile al precedente che non poteva non far monetizzare il tutto. Troppo duro o no, a me la serie non è piaciuta affatto. Vista la prima stagione non ho avuto nessuna curiosità, nessuna voglia insomma nel proseguire questo percorso televisivo. Come sempre anche a voi la parola.

Punteggio:

Armando

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