Saggio 2: Vampiro. Il leggendario non morto

È questo il mio primo vero lavoro di scrittura. Vampiro. Il leggendario non morto altro non è che la mia tesi di laurea, rivista e corretta, presentata alla fine dei miei studi universitari. In origine aveva un altro nome: Vampire’s legacy: percorso attraverso alcune rappresentazioni contemporanee del vampiro. Nel 2013, la stessa, è stata presentata in Francia, a Cannes, in concomitanza con il famoso festiva del cinema che, ogni anno, si svolge in questa meravigliosa cittadina. Nuova metamorfosi per lei. A Cannes, infatti, viene presentata come Modern/Post modern vampire. A permettermi l’accesso a questo evento internazionale è stato principalmente il coinvolgimento della figura di Pier Paolo Pasolini all’interno di un lavoro che, in apparenza, non dovrebbe avere nulla a che vedere con il regista, poeta e scrittore italiano. È evidente che la penso in maniera ben diversa. Eppure, se questo coinvolgimento inedito del Pasolini ha suscitato curiosità e interesse, come detto a livello internazionale, dello stesso avviso non sono stati relatore e commissione in sede di discussione. Più volte mi è stato chiesto di lasciare da parte il discorso riservato a Pasolini, a detta loro una blasfemia da parte mia il voler coinvolgere un personaggio come lui, una leggenda vera e propria nel panorama artistico italiano. Eppure, i miei cari detrattori, o almeno alcuni di essi, presenti al tempo in cui Pasolini era in vita, probabilmente lo avranno criticato aspramente per le sue scelte, per poi, magari, ritrattare subito dopo l’omicidio. Sono mie considerazioni, nulla più. Conoscendo i fatti che hanno visto il Pasolini come protagonista, tra gli anni sessanta e settanta del XX secolo, ho preferito prendere la sua figura e trasportarla in un contesto ben diverso da quello da lui vissuto. Non avendo la possibilità di essere obiettivo, vista la mia situazione anagrafica, non ho tratto conclusioni sul suo operato, come potrete leggere all’interno di questo lavoro. Inoltre, Vampiro. Il leggendario non morto è un testo che ripercorre l’evoluzione del leggendario mostro spiegando i motivi per cui si sono resi necessari dei cambiamenti, in concomitanza con il passare del tempo, delle mode e, soprattutto, del cambiamento della società. Ho fatto tutto questo illustrando i personaggi che, secondo il mio punto di vista, risultano chiave per quanto riguarda la mutazione del vampiro stesso. Questo lavoro altro non è che un lungo viaggio, iniziato in epoca vittoriana e finito, almeno per il momento, tra smartphone e nuove tecnologie. Cosa riserva il futuro al vampiro? Magari è una buona domanda a cui dare una risposta tra qualche decennio. Per il momento vi auguro buona lettura.

Armando

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