Ritorno alla mono frequenza

Dolo la bella esperienza del Jump set, di cui vi ho parlato nelle scorse settimane, la mia nuova routine in sala attrezzi altro non è che un ritorno al passato. Dopo aver testato, nel corso degli anni, vari split molto diversi tra loro, la mia scelta per questa seconda fase di allenamento, è ricaduta sulla mono frequenza. A differenza di quanto fatto in passato, ho ritenuto opportuno sacrificare qualche esercizio dedicato a gruppi, diciamo così, in buona salute, per poter integrare all’interno di quella data seduta almeno un esercizio di richiamo per le gambe. La classica suddivisione non è cambiata: giorno1: gambe – bicipiti; giorno 2: dorsali – deltoidi; giorno 3: pettorali – tricipiti. Come si può notare, anche in questa nuova impostazione le sedute di allenamento non vanno oltre alle tre settimanali. La scelta è prettamente personale, in quanto non riesco, purtroppo, a inserire ulteriori giornate di allenamento causa impegni lavorativi. Nessun problema, mi sono detto, si ottimizza al meglio in tempo e le sedute a disposizione. Come dicevo, per gruppi in buona forma, come pettorali e dorsali, ho deciso di sacrificare uno dei quattro classici esercizi eseguiti per quei dati gruppi. Così facendo, ho avuto la possibilità d’inserire all’interno delle sedute dedicate a questi gruppi medio grandi un esercizio di richiamo per gambe e polpacci, senza andare a intaccate il tempo di allenamento per seduta che si aggira all’incirca tra i sessanta e i settantacinque minuti al massimo. Nonostante la classica disposizione dei gruppi muscolari, in questa scheda sono riuscito a inserire una bella novità. Niente che non sia stato già testato, intendiamoci, ma non l’avevo mai testata personalmente. A fare la sua comparsa nello split che vi propongo in questo articolo sono i tempi di esecuzione di ogni singola serie. Ho deciso di rallentare volutamente, al massimo delle mie possibilità, l’esecuzione di quel dato esercizio, cercando di far durare il più possibile lo stimolo allenante. A farne le spese, se così possiamo dire, sono stati i carichi, ridimensionanti rispetto al passato. Niente di grave, lo stimolo dato da questa impostazione sembra essere vincente. Il maggior controllo, difficile da tenere se si è neofiti, permette una contrazione muscolare davvero efficace, in grado di portare all’esaurimento quel dato gruppo muscolare lasciando, come prima sensazione, un pompaggio degno di nota. Anche i dolori post allenamento si sentono, segno questo che il muscolo in questione ha lavorato davvero al meglio. Vi parlerò dettagliatamente di questo argomento dalla settimana prossima.  

Armando

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