Il Rapporto Scuola – alimentazione

Un rapporto questo che personalmente continuo a non capire perché non esista. La scuola, infatti, è quel luogo, come già ribadito più volte nella mia teoria sulla lettura, che dovrebbe istruire i ragazzi a 360°. Allora perché si tiene fuori dalle sue mura un argomento, un qualcosa, con cui l’essere umano interagirà per tutta la sua vita? Perché non si inserisce all’interno del sistema scolastico quell’educazione alimentare che è un punto fondamentale della nostra esistenza? Assistiamo, apparentemente impotenti, a discorsi soprattutto in televisione che riguardano obesità infantile, un problema gravissimo e che non curato in tempo consegna all’età adulta un soggetto malato. È inutile giraci intorno, non esistono scusanti in merito, il sistema scolastico continua a non tenere conto dei veri bisogni dei ragazzi. Apparentemente impotenti, si, è il termine giusto da usare. Si buttano e sprecano soldi pubblici per frivolezze che questo o quel governo si confeziona ad hoc ma non si spende una parola in merito a un argomento fondamentale come questo. Parlarne in maniera approssimativa, come spesso accade, non è un modo di procedere che permette ai ragazzi di farsi una cultura su questo argomento. Come in molti altri casi, anche in questo c’è bisogno di agire e di cambiar rotta. C’è bisogno di dare delle basi forti su argomenti come questo che risulterà fondamentale nel percorso di vita di un individuo. Sembra quasi essere stata presa sotto gamba la questione alimentazione. Alimentarsi è vita, il cibo non è solo un piacere ma un carburante fondamentale che permette al nostro corpo di mettersi in moto correttamente. Non conoscendo cosa mangiamo, quando, quanto e come mangiare non facciamo altro che rovinare un sistema che alla lunga non potrà che collassare. Tutto questo non potrà far altro che “regalarci” in futuro di problemi che una volta arrivati non potremo fare altro che tamponare. La già citata obesità non porta con se solo problemi sotto un punto di vista estetico ma problemi molto più seri. Diabete, tachicardia, malattie respiratorie, problemi all’apparato muscolo – scheletrico dovuta al regredire della massa magra a favore di quella grassa e una miriade di problematiche che non sto qui a elencare tutti. Come può un sistema come quello della scuola voltare le spalle a tutto questo? Come possono gli organi statali istituire convention, seminari e dibattiti annuali dove si fa la morale sul mangiar sano se questo argomento non è trattato minimamente nelle sedi di competenza? Qui bisogna evitare le solite chiacchiere e fare qualcosa di tangibile per porre rimedio a una questione che risulta essere più delicata di quando non si voglia far sembrare.

Armando

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