È da sempre un punto cruciale, forse potremmo definirlo persino un’ossessione. Da che mondo è mondo, l’essere umano ha cercato una strada, una chiave, una porta, per poter gestire il tempo. Vagare in lungo e in largo nelle epoche; vedere come si muovevano i nostri antenati in tempi remoti; sistemare episodi che se fossero andati in tutt’altra direzione avrebbero, chissà, portato quel momento storico a un epilogo diverso. Insomma, l’essere umano, e non solo quello odierno, ha cercato un modo per poter gestire il presente e, allo stesso tempo, poter gettare un occhio indietro, laddove non ha avuto la possibilità di dire la sua. Per quanto concerne il futuro è un discorso ben diverso. Qui tutto è un punto interrogativo. Mentre per il passato, seppur a grandi linee, con resoconti distorti, tramandati da testi che ne danno chiavi di lettura diverse o, addirittura, ricostruito dagli storici che, con un lavoro immenso di ricerca, hanno delineato un identikit di quel dato periodo, conosciamo qualcosa, il futuro è un vero e proprio salto nel buio. Molti autori di fantascienza hanno provato a descrivere futuri remoti, insinuando in noi quel barlume di curiosità che ci porta a cercare di avere una prova tangibile su quanto da loro immaginato. Nonostante ciò, l’unica certezza a nostra disposizione è il completo…nulla. Sappiamo bene, in quanto esseri umani, di vivere noi stessi momenti di frustrazione, più o meno marcata, nel momento in cui non abbiamo il controllo di una situazione, di un episodio. Provate a immaginare persone, scienziati e studiosi in questo caso, con l’ossessione del viaggio nel tempo. Provate a mettervi nei loro panni. Probabilmente quello che state provando in questo momento è una sensazione di smarrimento che non avete mai provato prima. Chi ha le capacità, i mezzi e ha investito una vita di studi non si fermerà davanti alla possibilità che il tempo, come abbiamo visto all’interno dell’articolo della settimana scorsa, sia nient’altro che frutto dell’invenzione dell’essere umano. Per questo motivo, in quanto questa teoria non è un qualcosa di assoluto ma, come diceva Einstein, relativa, confidiamo nel futuro per vedere, chissà, una macchina del tempo bella e pronta.
Armando