Nelle ultime settimane mi sono servito di un personaggio storico conosciuto, purtroppo, in tutto il mondo. Adolf Hitler, protagonista, a quanto sembra, di un evento che avrebbe potuto cambiare la storia, è risultato, a mio modo di vedere, il soggetto perfetto per provare a dare una prima spiegazione a quelli che vengono chiamati dalla scienza Universi paralleli. Prima di proseguire, credo si arrivato il momento di dare una definizione breve ma esaustiva della teoria in questione:
Gli Universi paralleli sono degli ipotetici universi separati e distinti dal nostro ma coesistente con esso
Credo sia l’affermazione che più di ogni altra riesce, in una sola riga, a spiegare chiaramente di cosa stiamo parlando. Si ipotizza che all’interno di questi Universi paralleli siano presenti miliardi di mondi alternativi al nostro, legati, come afferma la frase riportata sopra, tra loro. Non ci è dato sapere che tipo di legami possano esserci: se di questioni naturali; legati alla vita dell’essere umano; riferiti a modi e tempi per svolgere un’azione. Si pensa, all’interno della scienza ufficiale, che gli stessi possano essere influenzati in occasione di alcuni eventi, di che natura non lo sappiamo, capaci di creare instabilità in uno di essi. Viene così a crearsi quello che viene definito Effetto domino:
Una reazione a catena lineare che si verifica quando un piccolo cambiamento è in grado di produrre a sua volta un altro cambiamento analogo, dando origine a una sequenza lineare
Eventi più o meno importanti, individuali o collettivi, sono capaci di ripercuotersi all’interno di altri universi direttamente collegati al nostro. A quanto afferma la scienza, questi eventi possono essere soggettivi, come nel caso del fuhrer tedesco, o collettivi, legati quindi a una instabilità naturale capace di creare caos in tutto o in una data parte dell’universo presente in questa dimensione. Per quanto possa risultare un po’ contorta come teoria, difficile da accettare soprattutto in un caso specifico, gli studi inerenti a questa possibilità, che amplierebbe e non di poco la nostra percezione di spazio, tempo e vita così come la conosciamo e la percepiamo, sembrano farsi sempre più fitti in modo da poter dare una risposta definitiva a una situazione davvero affascinante.
Armando