Questioni di tempo: cos’è il tempo?

Forse sarebbe meglio porsi questa domanda:

Come percepiamo noi, esseri umani, oggi il tempo?

Come scritto all’interno dell’articolo della settimana scorsa, abbiamo grossi problemi, oggi forse più di ieri, nel percepire il tempo per quello che realmente è. Questo flusso di secondi, minuti, ore, mesi, anni e così via, ha preso una strana forma man mano che la vita, condita dalle nuove tecnologie, si è ritrovata a essere vissuta, praticamente su tutto il pianeta, allo stesso modo da quelle persone divise, credo ancora per poco, da una cultura territoriale che da sempre ha agganciato l’individuo a essa rendendola, di fatto, tale. Strettamente legato a questo aspetto è un termine di cui spesso ci serviamo:

I tempi cambiano!

È questa, a mio modo di vedere, la svolta che l’essere umano ha preso nei confronti del tempo. Non si vive più in relazione a esso. Giorno e notte; le stagioni; il momento del pasto e quello del sonno non sono più scanditi da quel ticchettio d’orologio che dava un indirizzo alle vite di ognuno di noi. Oggi il tempo non sembra fare più il rumore di lancette che girano all’interno di un quadrante, sostituite da quei numeri digitali luminosi e silenziosissimi che ne hanno preso il posto. Come la scomparsa di quel ticchettio anche tutti gli schemi di vita sono saltati. Sembra che l’essere umano abbia abbandonato il vivere la vita per poter sopravvivere a essa. Si corre sempre, non c’è mai tempo che basti, tutto ha perso consistenza. Se ci fermassimo per un istante a riflettere, probabilmente, ci renderemo conto di quanto tempo perdiamo dietro a meri specchietti per le allodole. Tutto questo ha messo da parte un punto che dovrebbe essere la base della vita umana, l’unica davvero importate: la semplicità. La semplicità non piace più a nessuno. Si cerca di essere sempre alla moda, un passo avanti a chiunque, in qualsiasi campo e in qualsiasi momento. Chi, quei pochi almeno che ancora ci provano, fa della semplicità uno stile di vita è un folle, uno fuori dagli schemi, insomma un qualcosa da emarginare, così come stiamo emarginando pian piano quelle lancette che non solo scandivano il tempo ma che a esso dava un senso in questa vita. Forse il discorso messo su all’interno di questo articolo risulta un po’ troppo filosofico, me ne rendo conto, ma non ho trovato una chiave migliore per mettere in relazione l’essere umano moderno con questo tempo che, a conti fatti, ha perso molto del suo sex appeal. Forse ci rendiamo conto di quanto è importate il tempo solo quando ormai è troppo tardi, dopotutto facciamo spesso questo errore in molti campi. Ma di questo parleremo la settimana prossima.

Armando

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