Questione di tempi: il ventesimo secolo

È il secolo che probabilmente conosciamo meglio. Il novecento ha visto cambiare l’approccio dell’uomo alla vita, alla società, diventando, per quanto riguarda la comunicazione, il primo secolo in grado di aprire a quella globalizzazione informatica che oggi si sta sempre più consolidando. Non è stato un periodo storico facile. Con due guerre mondiali a distanza di poco più di un ventennio, parola conosciuta bene da noi italiani, riferito allo stesso periodo storico che stiamo trattando, l’una dall’altra, che hanno causato sofferenze, caos inutile e tanta, troppa, destabilizzazione sotto il punto di vista politico, l’essere umano ne è uscito di sicuro con le ossa rotta ma, si spera, con la consapevolezza che tutto questo è portatore di altri guai all’orizzonte se gli errori del passato dovessero ripetersi. Se focalizziamo la nostra attenzione a quella prima metà del XX secolo, ci accorgiamo che non sono solo le novità negative a fare la parte della protagonista. La vita sta iniziando a prendere una piega ben diversa da quella passata. Si creano le basi per quei comfort di cui oggi tutti noi beneficiamo; l’approccio alla vita è del tutto diverso anche se, come già accennato, condito da un periodo piuttosto lungo di tensioni; si inizia a mostrare malessere per quella forma di monarchia presente non solo in Italia, e che sembra ormai pronta a levare le tende in gran parte del globo. Fanno la loro comparsa i nuovi mezzi d’intrattenimento, nati nel ottocento ma consacrati solo nel nuovo secolo. Il cinematografo; il grammofono e l’avvento dei primi telefoni aprono la strada a nuove possibilità solo sognati fino pochi decenni prima. Peccato che Giulio Verne non abbia avuto il tempo d’interfacciarsi con mezzi di questo tipo. Chissà, vista la smisurata fantasia, magari, avrebbe intrapreso la strada della cinematografia, divenendo un buon regista di fantascienza, genere di cui è considerato, insieme a H.G. Welles, il padre fondatore del genere. Soffermiamoci su questo ultimo mezzo d’intrattenimento, il cinema. Sarebbe meglio chiamarlo ancora cinematografo, una geniale invenzione di Thomas Edison che sembra non conoscere declino. Come ogni mezzo che si rispetti ha bisogno della genialità di un qualcuno in grado di sfruttarlo al meglio. Tanti sono stati i cineasti, gli attori e attrici che hanno svolto il ruolo di pionieri in un campo considerato dagli stessi Lumiere senza un futuro all’orizzonte. Eppure, eccoci qui a parlare ancora d’immagini in movimento. A muovere i primi passi in questo campo è colui che diventerà una vera e propria legenda del genere muto, capace di far ridere e sognare anche noi, poveri uomini e donne tecnologici capaci, per fortuna, ancora di essere stupiti. Ma di tutto questo ne parleremo meglio nelle settimane che seguono.

Armando

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