Questione di tempi: E. A. Poe – Le donne

Sono loro, le donne, a diventare una vera e propria ossessione per Edgar Allan Poe. Tale affermazione non va vista in chiave negativa. Conosciamo bene la cronaca dei nostri tempi moderni, notizie che vedono le stesse al centro di una ossessione maschile, scaturita troppo spesso in quel femminicidio che fa male a tutta la nostra società planetaria, ben diversa da quella che andremo ad analizzare. La perdita prematura della madre; l’amore mutilato da parte di una matrigna che, nonostante le inadempienze del pater familias, provò a fargli sentire quell’affetto di cui il piccolo aveva bisogno, traghettò il Poe divenuto adulto alla ricerca di quella serenità materna mai vissuta appieno. Ci troviamo agli inizi del XIX secolo, un periodo storico dove i valori c’erano ed erano veri. L’educazione era un diktat per la società di quel tempo. L’ossessione di Poe era semplicemente rivolta alla ricerca di un vero, duraturo, nucleo familiare tutto suo. Come si può evincere dai tanti documentari prodotti sulla vita dello scrittore americano (in merito ve ne consiglio uno interessantissimo prodotto dalla Rai: Edgar Allan Poe – Sepolto vivo) non vi erano sentimenti negativi né, tanto meno, la ricerca di una vendetta per le tribolazioni patite. La nostra società moderna, super tecnologica, dovrebbe prendere spunto da tali buoni propositi piuttosto, come già accennato, che scaricare le frustrazioni sugli affetti più vicini. Se Poe ha scaricato certamente le sue dedicando la sua letteratura a quel ramo dell’orrore che poi lo ha reso noto in tutto il mondo. Non gli bastava costituire un nucleo familiare con l’ausilio di nuove conoscenze. Sembra essere questo uno dei valori principali dell’epoca: si ricercava affetto nei consanguinei per poter, magari, sentire, nel caso del nostro protagonista, quel calore familiare negato troppo presto dal fato. Con questa idea ben chiara e presente nella sua testa, Poe si rivolge a una zia, Maria Cleme, l’ennesima donna a entrare nella sua vita. Ma non è tutto. Inizia a convivere sotto lo stesso tetto con lei e con la figlia di quest’ultima, Virginia Cleme, sua cugina diretta. È in questo momento che probabilmente lo scrittore americano mette a fuoco la possibilità di poter costituire una famiglia proprio con la ragazza, in modo da poter colmare quella voragine che sembra trascinarlo con sé verso il baratro. Lo sfortunato protagonista di questo percorso non poteva immaginare di dover subire l’ennesimo duro colpo della sua vita. Il destino volle che la giovane, poi divenuta sua moglie, Virginia morì prematuramente per colpa di quel flagello che già gli aveva portato via la madre. Il cerchio sembra chiudersi intorno a questi lutti continui. Poe deve rimanere a galla ma, come spesso accade, per poter far fronte a una vita tragica e condita da sofferenze, ha bisogno di una nuova linfa, una nuova pelle capace di arginare come una diga quel dolore troppo forte da sostenere. 

Armando

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