Professionismo, sport, doping e scommesse

È probabilmente questo l’asse che sta portando tutte, ma proprio tutte, le attività sportive giù nel baratro. Probabilmente tutti quei tifosi che non possono fare a meno di guardare e di vivere questo spettacolo ormai presente non solo in televisione e in radio ma soprattutto sul web negano a spada tratta questa evidenza. Ci sarebbe da dire tante cose in merito e in parte l’ho fatto in articoli antecedenti a questo ma, come sempre, è necessario tornare su un discorso come questo. La mia voce fuori dal coro, da sola, probabilmente non permette nessun cambiamento in merito a questo asse che se nato e prospero, ebbene sì, le colpe vanno imputate a chi usufruisce di tale spettacolo. Si scommette per accentuare quella adrenalina, probabilmente, creata già da una contesa sportiva e, perché no, per cercare di arrotondare sbancando il lunario settimanale improvvisandosi moderni indovini. Naturalmente sembra che il tifoso, appassionato o quello che è, non tenga conto di un sistema che è tale e quale a quello dei casinò: a vincere è sempre il banco! Casi di doping ormai si accavallano creando persino ingombro sulle testate giornalistiche, sui media e nei bar dove si parla poco e male dell’evento. Perché? Perché non interessa a nessuno il buon utilizzo dell’attività sportiva, quello che conta è lo spettacolo. Pazienza se qualcuno di questi grandi atleti ci rimette le penne o è costretto a fare i conti con malattie tremende tanto c’è sempre spazio per lui nelle raccolte fondi. Resterà nel cuore, almeno per qualche tempo, del tifoso cannibale pronto a mettere sul trono il nuovo re di turno lasciando nel dimenticatoio il dramma di quell’atleta dimenticato. Sport: non utilizzerei questa etichetta in casi come questo. Come ho sempre detto, lo sport è una cosa, tutto il resto è un qualcosa di malato. Professionismo: cosa è diventato il mondo dello sport professionistico? Cosa è sempre stato a questo punto? Si perché questi problemi, doping e scommesse su tutte, sono all’ordine del giorno praticamente da sempre. Mentre per il doping oggi c’è una maggiore attenzione da parte delle società, di certo il medico di squadra non si occupa solo degli infortuni a mio modo di vedere, il mondo delle scommesse, adesso globale, è un sistema che fa girare miliardi pilotando qualsiasi attività abbastanza remunerativa in campo sportivo. Morale della favola: il lieto fine non esiste. Esistono gli sciacalli, quelli sì, affiancati dai creduloni un po’ tonti, quei tifosi che piuttosto che opporsi a tutto ciò si girano dall’altra parte ostentando omertà. È un ennesimo articolo che dedico a questa amara realtà. Probabilmente sono ripetitivo, questo lo so benissimo, ma se i problemi sono sempre gli stessi cosa posso dire di diverso? Se non si trova un punto d’incontro, un’unione tra tutti i cultori dello sport pulito cosa posso mai scrivere di diverso se sono sempre da solo, o comunque siamo davvero in pochi, a batterci contro tutto questo?

Armando

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