Professional BB: Settima puntata – anni 90’ e trasformazione senza ritorno

Un decennio che possiamo definire in una solo parola, Boom!, per quanto riguarda quei fisici statuari forgiati nelle strutture ribattezzate palestre. Se si getta uno sguardo alle produzioni cinematografiche e televisive degli anni 90’ non si può non ritrovare il “bodybuilding style” sui corpi di attori protagonisti e non. Sono fisici che rispecchiano, o e quello che sembra, i decenni passati dove l’armonia delle forme è rimarcata e puntualizzata da quella definizione capace di mettere in risalto un fisico possente. Grande definizione e grosse forme di certo, e qui lo ribadisco per l’ennesima volta, non sono esenti da quell’aiutino che sembra aver coinvolto un numero sempre maggiore di individui, come abbiamo visto all’interno dell’articolo della settimana scorsa. A farne le spese anche mezzi come cinema e televisione capaci d’influenzare, anche in negativo, tutti gli spettatori, molti dei quali, deboli a certe immagini. Mezzi audiovisivi che oggi, ma probabilmente anche in un passato neanche tanto lontano, si è avvalso di un modus operandi simile prestando attenzione a canoni diversi, prediligendo questa tipologia di personaggi a discapito della bravura di recitazione in nome di quella apparenza che inganna sempre più chi usufruisce del mezzo. Per quanto riguarda il bodybuilding da palco qui le cose iniziano a cambiare drasticamente. Grossi, sempre più grossi da allontanarsi quasi da quelle forme umane diventando oggi, in quest’ultimo decennio del XX secolo, veri e propri mostri. Più che essere degli esempi da seguire, aspirando magari a quegli stessi risultati, adesso i bodybuilder professionisti vengono visti dal basso verso l’alto quasi fossero figure mitologiche entrate di diritto nell’immaginario collettivo. Non è tutto negativo questo decennio. Gli studi sulla corretta alimentazione aprono la strada a quelle buone abitudini alimentari che aiutano, e non poco, tutti coloro che vogliono avvicinarsi a uno stile di vita salutare, fatto di sport e di disciplina coscienti, nonostante tutto, di non poter con questi soli mezzi “competere” con quei veri e propri mostri che mettono piede sui palchi di tutto il mondo incutendo, sul finire del secolo, forse più timore che ammirazione.

Armando  

 

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