“L’amico devoto” è un racconto che fa parte della raccolta “Il principe felice”, scritta e pubblicata da Oscar Wilde nel 1888. Il racconto affronta i temi dell’amicizia, dell’onestà e del sacrificio contrapposti all’ipocrisia della società abbiente e benpensante.
Ecco un racconto da cui poter ripartire. Oscar Wilde non smette mai di stupire. Con L’amico devoto lo scrittore inglese da una lezione di vita agli esseri umani di tutto il pianeta. Tutto si evolve intorno a noi, le tecnologie avanzano a velocità incredibile, e noi? Noi esseri umani abbiamo imparato qualcosa nel nostro tempo di permanenza sulla terra? Probabilmente sì ma tutto questo non sembra riguardare alcuni atteggiamenti umani persistenti, probabilmente, sin dalla notte dei tempi. È da questa ultima considerazione che l’autore disegna un racconto a immagine e somiglianza di tutti noi. Non è difficile identificarsi con l’amico devoto, ognuno di noi lo avrà imitato almeno una volta nella vita. Meno semplice, a mio avviso, impersonare quella controparte che di buono non sembra avere molto, inconsapevole, chissà, della sua vera indole. Sono bastate queste poche pagine a farmi riflettere su chi siamo e con chi condividiamo la vita così come l’essere umano l’ha impostata per la sua specie. C’è molto di cui discutere, e sarebbe bene iniziare a farlo tra i banchi di scuola. In compagnia delle riflessioni di Oscar Wilde, il mondo della cultura, dell’insegnamento, può attingere a testi di questo tipo per poter impostare una educazione forte e duratura, con una semplicità di esecuzione disarmante se affiancati a opere meravigliose come questa.
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Armando