Natascia Luchetti – il battesimo di sangue

Lui era il Male, lui era la cagione. Ricordava perfettamente il suo nome e il posto che occupava quasi al vertice di questo mondo maledetto: lui era Dracula.

La storia del mostro che ha attraversato i secoli per amore resiste e si rinnova in un tempo immortale. Ogni mito ha il suo inizio ed è sufficiente un solo passo nelle ombre per rimanere prigionieri in eterno della sorte invisa: l’uomo sparisce a favore della bestia. La giustizia punisce coloro che rinnegano Dio, toglie loro l’anima e con questa gioca all’infinito, lasciando che la realtà dei fatti scompaia agli occhi dei mortali. Questa è la vera storia di uno spirito corrotto, ma umano, che parla a nome dell’amore assoluto e della brutalità dell’imperfezione. La rinascita di Dracula prende vita e trasforma la verità in leggenda.

Quando sento parlare di vampiri la mia attenzione è sempre massima. Una casualità aver trovato questo breve romanzo che dà la possibilità al famoso Conte Dracula di mostrarsi da una prospettiva diversa, rispetto a quanto scritto da Bram Stoker nel lontano 1897. Ottima la partenza. A farla da padrone è la vicenda umana di quello che poi sarebbe divenuto il vampiro leggendario. Grande spazio in questa prima parte ai sentimenti di Vlad III, cosa assolutamente assente nel romanzo dello scrittore irlandese. Una prima parte composta da episodi, sofferenze, prigionia e amore, un turbinio di emozioni costanti che vedono come protagonista assoluto colui che si oppose con coraggio agli Ottomani. Tutta un’altra storia è il dopo. Ripresa in parte dal romanzo principale; contaminazione, non sempre negative, da parte di videogiochi. Per ammissione della stessa autrice, si cita Castlevania. Io, però, ho visto molto anche del videogioco: Dracula: l’ultimo santuario. Ebbene, attingere da più fondi, per poter ricostruire un qualcosa, magari di diverso, rischia di creare confusione, cosa che qui è accaduto. C’è tanta confusione in questa seconda parte, dove lo stesso Dracula non riesce a prendere forma, a diventare davvero protagonista di questo romanzo. Non giudico il contesto e le scelte di modifica che l’autrice ha ritenuto giusto apportare. Ognuno di noi è libero di vivere e far rivivere i propri miti letterari come meglio crede. A latitare, in questo caso, è una forma stilistica definita. Ci si ritrova spiazzati nell’assistere a quanto accade, soprattutto dopo aver letto una prima parte di così buona fattura. In definitiva, Il battesimo di sangue non è uno scritto da buttare via. Apre una strada diversa, vista da una prospettiva differente da quella classica. Purtroppo, lo stesso, sfocia in una confusione che rischia di far perdere al lettore il piacere che quella stessa lettura gli aveva offerto.

Punteggio:

Armando

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