Multifrequenza su tre sedute

Dopo aver trascorso più di un quadrimestre tra jump set e mono frequenza, altro non mi restava che stravolgere ulteriormente gli allenamenti. Dopo averci rimuginato su per un bel pezzo sono arrivato a definire questo terzo e ultimo step che vi presenterò nelle prossime settimane. L’approccio alla multifrequenza, così come scritto negli anni passati, è sempre stata affrontata dal sottoscritto su quattro o più sedute settimanali. A dire il vero, l’unica multifrequenza in grado di garantirmi riscontri tangibili fu, all’epoca, quello condotto su cinque giorni, dove la divisione lower – upper – pull – push – legs è risultata quella vincente. Altri tempi, altra vita e maggior tempo da dedicare alla sala attrezzi. Vista l’impossibilità di allenarmi più di tre volte a settimana, ho cercato d’impostare l’allenamento al meglio, inserendo una seduta del tutto inedita, almeno per l’anno in corso. Sentivo il bisogno d’inserire un allenamento completamente diverso rispetto ai soliti, non solo per diversificare ma, ancora più importante, per poter inserire, almeno in una seduta su tre, una parte dedicata al lavoro aerobico, trascurato all’interno delle due fasi di cui vi ho parlato. Tra approcci già utilizzati, spazio come sempre alle gambe in quanto carenti e novità più o meno sostanziali, questo split è risultato piuttosto interessante. Nel corso delle prossime settimane vi parlerò dettagliatamente di ogni singola seduta.  

Armando

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