Michael Connelly – Gli occhi della paura

Un tuffo nel mondo di Michael Connelly, oltre la porta della sua biblioteca, per scoprire le storie che lo hanno appassionato e gli hanno fatto perdere il sonno. Un borsaiolo borseggiato, il proprietario di un locale in cui si suona il blues che si prende gioco della mafia, una donna che si fa giustizia da sé dopo essere stata tradita, la dolorosa scoperta di un uomo che riconosce la propria figlia scomparsa nell’identikit della vittima di un omicidio. Schegge di paura che portano la firma di alcuni dei più grandi autori di crime fiction, da Elmore Leonard a Joyce Carol Oates, da George Pelecanos a James Crumley. Accanto a questi, nomi nuovi sedotti dal fascino del male e capaci di dare voce alle fantasie più nere.

Sono ben diciannove i racconti contenuti in questo testo. Devo essere sincero: questa raccolta non mi ha convinto. Ci sono, certamente, storie interessanti, facili da seguire e in grado di lasciare spunti sull’andamento della nostra società. Altri meno chiari, di difficile comprensione. Poi ci sono quelli che proprio non vanno. Scrivere un testo di questo tipo, breve, conciso e chiaro, non è un compito facile. Descrivere situazioni, personaggi e scenari dove questi ultimi vivono il loro quotidiano è un’arte che non tutti coloro che scrivono hanno all’interno del loro arsenale. Ho visto in questo testo una sorta di propaganda legata allo scrittore di turno, una sorta di pubblicità in formato libro. Probabilmente, così come è stato prima di approdare all’interno di questo volume, sono racconti buoni per la pubblicazione su riviste letterarie, da leggere indipendentemente l’una dall’altra. Raggruppate, “rinchiuse” in un unico testo non sono in grado di suscitare quella suspense propria del racconto stesso. Gli occhi della paura è di certo un libro che, nel suo complesso, si legge facilmente e in poco tempo. Tanti, però, sono i punti interrogativi che il lettore si fa in merito a quanto proposto. Diciamo che ad accompagnare la lettura ci sono un’altalena di fattori che infastidiscono, e non poco, il suo stesso andamento, situazione questa in grado di disturbare. Non un testo da buttare via ma, mio parere personale, di sicuro non la migliore raccolta in circolazione. 

Punteggio:

Armando

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