Max e Francesco Morini – Nero Caravaggio

 

Ettore Misericordia è il proprietario di una storica libreria di Roma. Autodidatta coltissimo, conosce tutti i segreti della città eterna. È anche un grande appassionato di gialli e un detective dilettante dal formidabile intuito, tanto che l’ispettore Ceratti se ne avvale spesso per i casi sui quali indaga. Perciò non esita a informarlo quando nella basilica di Sant’Agostino, proprio accanto Piazza Navona, viene ritrovato un cadavere davanti a uno dei capolavori del Caravaggio, la Madonna dei Pellegrini. Si tratta di Paolo Moretti, pugnalato alle spalle con uno strumento per incisioni. Misericordia non perde un attimo e si reca sul luogo del crimine insieme al suo amico-collaboratore “Fango”. Ma il caso non è di facile soluzione perché le prove per un’accusa non ci sono. Almeno fino a quando la moderna coppia Holmes-Watson non scoprirà inquietanti particolari che legano i protagonisti della vicenda al Caravaggio. Nella vita del tormentato genio del Seicento si nasconde forse la chiave per far luce sul delitto?

Questo primo romanzo dei fratelli Morini risulta a tutti gli effetti essere un giallo non giallo. Una piacevole lettura che permette al lettore di proseguire senza intoppi. Una trama semplice da seguire, quest’ultima considerazione viene fuori già dalle prima pagine. Infatti, i due scrittori sono stati bravi a far girare tutta la vicenda coinvolgendo un numero ristretto di personaggi, ben definiti e con caratteri e modi di fare che non li accomunano, o almeno così sembra. Ironico a tratti, caratteristica questa non facile da trovare in un giallo ma che risulta una piacevole intuizione. Il giallo stesso però pecca di carattere. Forse troppo scarno di suspense, mancano quei colpi di scena propri di questo genere. Più che seguire una pista che porti alla risoluzione del caso, i protagonisti sembrano girovagare per Roma quasi fossero dei turisti piuttosto che veri e propri detective implicati nel caso in esame. È questo il punto che, a mio parere, smonta quella nebbia del dubbio che il giallo stesso dovrebbe insinuare nel lettore. In definitiva, un buon romanzo che narra le vicende dei personaggi coinvolti lasciando trapelare in un certo qual modo le loro abitudini e, perché no, anche le loro vite private. Personaggi messi a nudo non a 360° ma in modo da permettere al lettore di familiarizzare con loro. Per quanto riguarda il giallo in se c’è da rivedere alcune cose che avrebbero portato questo romanzo a fare di certo un salto di qualità.

Punteggio:

Armando

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