Massa e periodo invernale: facciamo chiarezza

Non ero sicuro di voler scrivere un articolo in merito. Davo per scontato un approccio al periodo che vedeva un procedere insieme due fattori. Vedere quindi alimentazione e allenamenti procedere di pari passo con l’obiettivo dell’aumento di peso ma… mi sbagliavo. Discutendo con molte persone, neofiti e non, mi sono reso conto che fare chiarezza su questo punto è quanto mai necessario. L’approccio invernale nel 80% dei casi è completamente sbagliato. Forti del freddo e della distanza dall’estate molti frequentatori di palestre si rilassano probabilmente un po’ troppo. Il fattore alimentazione è quello, purtroppo, più trascurato. Salire di peso in maniera naturale comporta una aumento non solo della massa magra ma anche di quella grassa. Proprio per questo un’attenzione particolare va riservata non solo alle calorie, che calcolate forniranno in ogni caso un apporto ipercalorico per poter soddisfare il raggiungimento dell’obiettivo, ma agli alimenti. I carboidrati, come abbiamo visto in altri articoli, svolgono un ruolo chiave in tutto questo. Sono loro che ci permetteranno d’incrementare quella massa massa magra tanto agognata, di conseguenza la scelta delle fonti deve essere attenta. Carboidrati a basso indice glicemico come la farina d’avena (avena istantanea) può svolgere un ruolo fondamentale. Se poi a quest’ultima affianchiamo carboidrati derivati da farine integrali, patata e riso il quadro va a completarsi ulteriormente. Naturalmente lo stesso discorso va fatto per la scelta dei grassi. Quindi in conclusione di questo discorso cosa emerge? L’attenzione principale per poter arrivare a quel risultato va riservato a quel periodo che erroneamente definiamo di “rilassamento”. Il periodo invernale è tutt’altro. Qui si preparano le fondamenta di quello che sarà in futuro. È qui che dobbiamo costruire con attenzione evitando quei luoghi comuni che affermano “mangia è basta, così diventerai grosso”. Così facendo non diventeremo grossi ma grassi, concetti diversi, all’opposto. Quindi in conclusione per evitare un buco nell’acqua valutiamo bene i passi da fare ora prima di renderci conto nei mesi successivi: “ormai troppo tardi”.

Armando

 

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