Marion Zimmer Bradley – Le luci di Atlantide

“In un tempo lontano, la Luce regnava sovrana nella splendente Città del Serpente Ricurvo e uomini e donne vivevano in quieta armonia. Maun oscuro labirinto senza fine corre sotto la città, una ragnatela di tenebre da cui sorge una minaccia nera come ala di corvo, imprevedibile come il buio della notte più lunga, agghiacciante come un fuoco inestinguibile. Grandi sono i poteri che le forze del Male promettono a chi è disposto a rinunciare al benefico afflato della Luce, a chi non si appaga della vivificante energia positiva del Bene: il potere assoluto della Magia, il dominio delle forze della natura, l’asservimento totale della mente dell’uomo… Un richiamo cui la giovane Deoris – dagli occhi simili a violette e dalla limpida voce – non sa resistere, sedotta dal gelido sorriso e dalla mente fervida di Riveda, il Mago che non esita a infrangere ogni limite imposto dagli uomini e dagli dèi per soddisfare la propria smisurata sete di conoscenza”

Primo capitolo della fortunata saga denominata Ciclo di Avalon. La Bredley, conosciuta come la “Regina della narrativa fantastica”, in questo primo romanzo, a mia avviso, non riesce a trasmettere tutta la carica emotiva consona ai suoi lavori. Non dico che sia approssimativo ma, nonostante i personaggi ben definiti e le ambientazioni dettagliate, c’è un qualcosa che non permette al lettore di legarsi alla storia. Sarà per la scelta d’impostazione, che vede come protagoniste due sorelle, la mancanza di azione o il semplice coinvolgimento che a sprazzi sembra lasciare il lettore ai margini della racconto, non lo considero uno dei capolavori della scrittrice. Certo, si legge bene e in poco tempo. La scrittura curata ricca d’informazioni permette al lettore di portare a termine la lettura senza intoppi ma…sembra non rimanere niente, o quasi, al lettore stesso. Insomma, un primo capitolo che dà il là a una saga nel complesso interessante. C’è da tener conto, purtroppo, che un’esperienza poco coinvolgente rischia di non far proseguire al lettore la lettura della saga stessa. Consiglio di dare una possibilità alla Bradley. Non è uno scivolone a tutto tondo questo, ci mancherebbe. In ogni caso è un primo episodio questo che lascia un po’ l’amaro in bocca.

Punteggio:

Armando

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