Lo smartphone rotto: la mia settimana senza i social portatili

Ho atteso un po’ prima di scrivere questo articolo. Perché? Volevo vedere sul lungo periodo se la “malattia del secolo”, lo smartphone e tutti i suoi servizi, era stata debellata. Il 25 luglio scorso il mio LG G2 mini, dopo 4 anni di onorato servizio, ha deciso di passare a miglior vita. Naturalmente lo ha fatto senza alcun preavviso visto che la sera precedente andava tutto come al solito. La mattina dopo all’accensione (si spengo il telefono di notte, suona strano eh?) non c’è stato modo di arrivare alla schermata home. Morale della favola: tutti i numeri persi, niente whatsapp e social portatili. Il primo impatto, con mia sorpresa, è stato il panico. Non poter interagire, connettermi e contattare chiunque mi ha messo in allarme. Mi sono immediatamente messo al lavoro rispolverando un vecchio smartphone, un Windows phone, il Nokia lumia 610, che è risultato da subito obsoleto. Mi sono ritrovato, in altre parole, ad avere tra le mani un oggetto atto a telefonare, ricevere e inviare i cari vecchi sms. Dopo qualche ora di completo disorientamento la lucidità, per fortuna, è ritornata a farmi ragionare su quanto accaduto e sul mio comportamento. Davvero mi sono fatto prendere dal panico per una sciocchezza simile? Davvero ho provato per ore a far ripartire il dispositivo compromesso visionando guide e tutorial solo per poter far apparire la schermata “online” sotto il mio nome su whatsapp? Cosa diavolo siamo diventati, degli zombie più stupidi di quelli di the walking dead (loro non lo usano lo smatphone infatti)? Fatte le dovute valutazioni ho chiuso il discorso e per una settimana niente social potatili. Volete saperla una cosa in tutta sincerità? Ho passato una delle settimane migliori degli ultimi anni. Niente stress da smartphone; niente contatti inutili, chi mi cerca può sempre chiamarmi se gli va. È stata una esperienza che mi ha fatto riflettere e non poco. Adesso che un nuovo smartphone è in mio possesso, niente super telefoni, non mi è mai interessato né il brand né le potenzialità da super eroe, accedo certo ma non con la frequenza di prima. A volte mi dimentico persino per ore dei “preziosi” social che per quanto interessanti e utili per mantenere contatti non giustificano tutto il tempo che passiamo in loro compagnia. Ho atteso diversi mesi prima di scrivere su questo argomento per valutare se la malattia si fosse ripresenta così come era venuta in un passato ormai, per fortuna, alle spalle. Non tutti i mali vengono per nuocere, sembra una frase fatta ma in questo caso calza a pennello. Vi consiglio vivamente di rivalutare il mezzo e di valutare tutto il tempo perso davanti a quello schermo luminoso che per quanto utile ci sta facendo perdere la bussola tra tweet, post e foto che, in tutta sincerità, possiamo evitare ogni 5 minuti.

Armando

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.